Mr Mojo aka Chris Redlich dj set

Dj e collezionista di musica nera, su quarantacinque giri, Chris è un caposaldo della scena R&b popcorn. Il suo set spazia fra Popcorn, Soul, R&b e un tocco di musica latina e jazz. Aspettatevi le migliori tracce per un Dj set improntato sul ballo più sfrenato.

Fabrizio Loschi

fabio34.jpgNasce a Modena l’11 settembre 1965.
Nel 1984 si diploma presso l’istituto d’Arte Adolfo Venturi di Modena, nella sezione di grafica pubblicitaria e fotografia.
1986
Personale di pittura presso il Circolo culturale Wienna, Modena.
Creazione di immagine per il concerto “Il Rock contro la mafia”, in occasione del secondo anniversario della morte del Gen. C. A. Dalla Chiesa, Palermo.
1987
Biennale dei giovani artisti dell’area mediterranea”
Personale di pittura presso la galleria “Profili” di Modena.
1988
Fonda il gruppo – manifesto La Stagione Violenta
Lavora ad Algemesi e Valencia, Spagna, realizza murales e dipinti per i seguenti locali: “Caballo Loco” “Tupe – Lò” e “Sida” ad Algemesi; “Bicicleta” a Guadassua
Biennale di Namour, Belgio
Biennale dei giovani artisti dell’area mediterranea” a Bologna
1989
La Stagione Violenta”, Galleria Municipale di Marano (MO).
Angeli” Galleria municipale di Rubiera (RE).
Spettacolo multimediale “Le dodici criniere dell’ipotenusa”.
1990 – 1992
Vive a Barcelona, Spagna, dove tiene corsi privati di tecniche pittoriche presso il suo atelier e nello studio di M. Fabregatt.
Collabora con l’associazione Barcelona Tallers
Progetto di decoro murario per l’Istituto tecnico di S. Andreu, Barcelona.
Progetto grafico pert l’Art – zine “Salomé Zipper”
1993
fabio5.jpgPersonale di pittura presso il Circolo “Nain” di Modena.
Allestimento multimediale per la discoteca “Vox” di Nonantola (MO)
Mostra collettiva presso il Circolo “Infrangibile” di Piacenza.
1995
“Anticipazioni per il 3° Millennio”, ZOO club, Modena
“Feticci” chiostro di S. Geminiano, Modena.
Collettiva di pittura “Via Carteria”, Modena.
Collettiva “Kailuu Loft Copy Area” presso “Little Wings shop”, Modena.
Mostra collettiva “Angeli”, Caffè Arti e Mestieri, Reggio Emilia
1996
Mostra personale “Caffé Arti e Mestieri”, Reggio Emilia
Mostra personale “Blues Cafè”, Porto Cervo (SS)
” Gli Arcani Maggiori”, Musei Civici di Reggio Emilia.
1997
“The Gallery ” collettiva virtuale work in progress, ‘Università di Trento.
“Etilanima” installazione itinerante
“AGORA'” International Arts Meeting, Wien (A)
1998
RE- ART , Reggio Emilia, Galleria OMEGA
Mostra “Gli Arcani Maggiori” , show room A. Pepe, Milano.
Collettiva “ITALIAN VISUAL ART AT THE END OF THE CENTURY”. “Utopia”, St.Leonard on Sea, (U.K.)
“ARTISTI PER DINO CAMPANA”, Marradi (FI) . Mostra itinerante nelle città campaniane.
Collettiva “REMN Fermenti Attivi” ex Convento di S. Maria, Gonzaga (MN)
Biennale di scultura su pietra leccese, Martano (LE)
Personale “Segni di Appartenenza, Castello del Vescovo, Arceto (RE)
1999
Personale “Segni di Appartenenza”, Zona Franca, Biella
Collettiva “Io e l’altro” autoritratti di artisti reggiani del novecento, Reggio Emilia
Installazione “Quattro Sindoni – pellegrinaggio mobile”, ex Fonderie, Modena
Collettiva “Narciso e il suo riflesso”, galleria Atelier, Mantova
E’ invitato ad “AGORA'” International Arts Meeting, Wien (A)
2000
“Sei pensieri sul caffè” serie di sei tazzine realizzate da Royal Garden Italia
Personale “Dhumus”, Lotto di Saffi, Parma
Personale “Riforma” Artipici Carteriani, Modena
Collettiva “Donazione” Certosa di Milano
2001
Collettiva “Cib’Arte” Certosa di Milano
Personale “Pesi Misure Scritture” La Meridiana, Casinalbo (MO)
Collettiva “Albero”, Art Cafè Roma
Collettiva J. Hopkins University, Bologna
2002
“Miart” Galleria Contini, Milano
Collettiva Galleria Contini, Cortina d’Ampezzo
“Fiac” Galleria Contini, Parigi (F)
2003
fabio4.jpg“Artefiera” – Galleria Contini, Bologna
Personale “Quarto Movimento”, Galleria di Palazzo Ducale, Pavullo (MO)
Collettiva di scultura Sala Civica , Porto Ferraio
“Artefiera” – Galleria Contini – Padova
“Fiac” – Galleria Contini, Parigi (F)
2004
“Artefiera” – Galleria Contini, Bologna
“Il gusto dell’occhio” – Artè, Lugano (CH)
“Mercart” – Galleria D406, Lugano (CH)
2005
“Vitarte” – Galleria D406, Viterbo
“Democratura” www.democratura.it Q-Awards 2005
Pubblicazione del libro “Democratura” ed. Gribaudo Torino
“Plotart Europa”
“Modenart Gallery” collettiva artisti del ‘900
2006
Personale – Villa Venier, Sommacampagna (VR)
“Umanità” – Festival della Filosofia di Modena, Galleria D406
2007
“Arte fiera” Galleria Miss Art, Bergamo
“Arte fiera “ Galleria Miss Art, Genova
“Arte fiera “ Galleria Miss Art, Verona
“REC”, Galleria D406, Reggio Emilia
2008
Progetto e direzione artistica “Duplex”, Sassuolo, Modena
“Arte fiera “ Galleria D406, Verona
“30 x30” collettiva Galleria Libra, Catania
2009
“Con Te Nitore” Personale Galleria Nemesis, Sassuolo
Art 4 childrens Ospedale nuovo di Sassuolo
+Vento finchè c’è arte c’è speranza. Bogotà, Colombia
“Il mucchio selvaggio” Galleria D406, Modena
2010
fabio9.jpg“L’attesa delle Cattedrali” Galleria D406, Modena
“La raccolta dell’acqua” spazio 41039, Bomporto (MO)
2011
Artefiera, Bologna, Galleria D406
Artevents, Forte Village, (CA) Galleria Mazzoleni
Nuove acquisizioni, Galleria Civica di Modena
Premio internazionale città di Polinago.
Artefiera, Reggio Emilia, Galleria Artearte
Premio L’Aperitivo Illustrato, Pesaro
2012
Artefiera Bergamo, Galleria Mazzoleni
Artè, Lugano (CH)
Affordable Art Fair, Milano Galleria D406
 

fabio98.jpgHanno scritto di lui:
Alberto Agazzani, Roberto Armenia, Daniele Astrologo Abadal, Mario Bertoni, Marinella Bonaffini, Sandro Bergamo, Giulia Bondi, Beatrice Buscaroli, Cristina Boschini, Franco Capoglio, Carlo Ceccarelli, Daniele Dieci, Paolo Donini, Silvia Fabbri, Fabianne Forell, Michele Fuoco, Jsabel Gantes, Stefano Guizzardi, Matilde Hernandez Lorente, Alberto Iori, Ettore Malacarne, Gian Ruggero Manzoni, Isabella Parmiggiani, Patrizia Pugliese, Marco Rebeschi, Paolo Rizzi, Davide Ronchieri, Cristiano Tinazzi, Luiza Samanda Turrini, Ferruccio Veronesi, Mariadonata Villa, Francesco Zoboli

Bibliografia
Tendencias, Barcelona, catalogo generale, 1987
Biennal de la creacion. Namour, catalogo generale, 1988
Salomè Zipper, n.2 1991
King n.68 1993
Remn Fermenti attivi II. 1998
Forme in Movimento, Galleria Utopia1988
Artisti per Dino Campana 1998
Letteratura e tradizione n.12 1988
Io e l’altro Autoritratti di artisti reggiani del ‘900. 1999
Soprattutto, n.50, 2000
aSdP Millenium.2000
Donazione, Certosa di Milano 2000
Il caffè del teatro, n.48. 2000
Biennale di Scultura di Martano. Catalogo generale 2000
Riabita, n.2, 2001
Cib’arte, Certosa di Milano
Arte a Cortina.2002
Altrove, Galleria Contini.2002
Riabita, n.4, 2002
AD n. 260.
Quarto movimento Galleria Ducale di Pavullo. 2003
Juliet n.113.
Interior Design nov.2005.
Images Art & Life, n. 72
www.plotarteuropa. Catalogo generale 2005
Images Art & Life n. 73 2006
Democratura, ed. Gribaudo, Torino 2005
Ceramicanda, settembre 2006
Inside, summer 2007
Pluralità creative, Comune di Carpi 2007
Io sono di Braida – Bondi, Ottani ed. Artestampa
Il Mucchio n. 647 giugno 2008
Storie scellerate, antologia, Cabila edizioni Milano 2009
Stile Arte, dicembre 2009
BlowUp, febbraio 2010
Agguati, ed. Incontri Editrice, Sassuolo, 2010
La raccolta dell’acqua 2010
Il campo della cultura a Modena – Borghi, Borsari, Leoni – Mimesis Edizioni 2011
L’aperitivo Illustrato – giugno luglio 2011

Sabine Parzer Fabie

E’danzatrice, coreografa, insegnante di danza/movimento olistico e lavora con la danza terapia. Nata e cresciuta a Vienna, Austria, vive all’estero dieci anni (USA e Germania). A Chicago aquisisce il bachelor d’arte in danza moderna e lavora come danzatrice per diverse compagnie tra cui Mordine & Company Dance Theatre.Le sue coreografie e strutture improvvisative sono state presentate a Chicago, New York, San Francisco, Vienna, Berlino, Budapest, Messico, Rio de Janeiro, Mosca e molte altre citta’. Sabine ha insegnato a persone di eta’ dai 2 ai 92 improvvisazione, tecniche di release e danza olistica , contact improvisation e movimento autentico (ha tenuto corsi intensivi durante Impulstanz Vienna, Tanzquartier Wien, Israeli Contact Festival, Kontaktbudapest, Poland Contact Improvisation Festival, Freiburg Contact Festival, Moscow International Contact Festival, Barcelona Nomad Festival, Osterimpro Göttingen,…).

Dal 1999 insegna danza e movimento in Austria presso un centro riabilitativo per persone con problemi neurologici e con traumi dovuti ad incidenti stradali o incidenti sul lavoro. Sabine pratica privatamente Systemische und Integrative Bewegungslehre® (un estensione del metodo Feldenkreis) e ZenBodytherapy®.

Nel 2010 Sabine fonda l’istituto di danza olistica e pedagogia del movimento, uno spazio per lo scambio nel campo della danza olistica nel quale offre dei programmi di formazione di insegnanti, approfondimenti per dottori, terapeuti, artisti e pedagoghi

Nel 2010 Sabine fonda l’istituto di danza olistica e pedagogia del movimento, uno spazio per lo scambio nel campo della danza olistica nel quale offre dei programmi di formazione di insegnanti, approfondimenti per dottori, terapeuti, artisti e pedagoghi

Bill Stewart

Bill Stewart, batterista e pianista, si è imposto sulla scena internazionale nei 5 anni trascorsi con la band di John Scofield tra il ‘90’ e il ’95. Autodidatta alla batteria, ha frequentato la University Of Northern Iowa e il Wayne College, dove ha studiato con Dave Samuels, Rufus Reid e Harold Mabern, e ha incontrato per la prima volta Joe Lovano. Nel periodo trascorso al college effettua le sue prime registrazioni, dapprima con il sassofonista Scott Kreitzer e in seguito incidendo due album col pianista Armen Donelian. Trasferitosi dopo gli studi a Brooklyn nel 1988, ha iniziato ad affermarsi sulla scena di New York, suonando in numerose jam sessions e iniziando ben presto a suonare con il Larry Goldings trio, completato da Peter Bernstein. A una jam session cui prende parte al club Augie’s viene notato da Maceo Parker, che lo invita a partecipare all’incisione del suo album “Roots Revisited”. In seguito entra a far parte del gruppo di John Scofield, dove incontra nuovamente il suo compagno di college Joe Lovano, il quale successivamente suonerà anche in entrambi i due dischi di Stewart da leader: “Think Before You Think”, per la giapponese Jazz City, in cui oltre a Lovano suonano Dave Holland al basso e Marc Copland al piano, e “Snide Remarks”, con Bill Carrothers al piano, Eddie Henderson alla tromba  e Larry Grenadier al basso. I brani di Stewart mettono in luce una sofisticata tecnica compositiva, definita da Lovano come quella di un “suonatore di melodie all’interno del concetto di ritmo”.

 

 

Cyberpunkers

Il progetto Cyberpunkers nasce nel 2006 dalla passione per la cultura cyberpunk di due giovani dj’s milanesi. Il format punta a dare una nuova interpretazione a questo stile tramite l’ausilio di quattro forme d’arte connesse: musica elettronica, moda, design e fotografia…in breve: una trasfigurazione del mondo cyberpunk che prende vita nell’ambito del clubbing.

Nei loro live indossano maschere dietro le quali nascondono le loro identità, usano due consolle e svariati macchinari audio. Il duo ha suonato ai maggiori festivals in tutto il mondo alternandosi sul palco con artisti di fama mondiale.

The Thingh

Mats Gustafsson – sax baritono, alto, tenore e slide, elettroniche

Ingebrigt Håker Flaten – contrabbasso, elettroniche

Paal Nilssen-Love – batteria

Trio esplosivo quello dei The Thing, e non poteva essere altrimenti, vista la formazione composta dai nomi attualmente più noti e più “caldi” della scena scadinava.

Gustafsson è tra i più belligeranti e intensi sassofonisti del panorama non solo free attuale, conteso da mostri sacri quali Brotzmann, McPhee, Yoshihide, O’Rourke, Evan Parker e tantissimi altri. Micidiali le sue iterazioni con lo sconvolgente Paal Nilssen-Love, e il contrabbassista in forte ascesa Ingebrigt Håker Flaten.

Assieme hanno formato 10 anni or sono il progetto The Thing, nati inizialmente attorno alle composizioni di Don Cherry, ma ben presto influenzati dal panorama dipinto da Blood Ulmer, McPhee, Coleman, ecc…

Sia che si tratti di cover, sia di composizioni originali appare chiara una tensione continua, un’intrinseca conflittualità sonora. Anche nei momenti più ritmici si è sempre in bilico, con addosso la sensazione dell’attesa della deflagrazione.

Recentissimamente un panel composto da 40 critici musicali dei 5 continenti ha eletto i The Thing come miglior gruppo live del 2011…

Fragil Vida

Fragil Vida(pop)

Un crocevia di poesia e di commedia dell’arte tra musica e teatro, in due parole Fragil Vida, collettivo che fin dal 1997 è in orbita creativa attorno al circolo musicale Lato B di Finale Emilia (Mo). Da qui i sette se ne vanno in giro per teatri, piazze, palcoscenici

 

www.myspace.com/fragilvida

I Malastrana

I Malastrana nascono nel 2009 a Reggio Emilia. Il loro progetto è dedicato a ricreare in italiano un crossover dalle sonorità musicali molto varie e solide, sfatando così la percezione comune che vede il crossover dominio delle band estere. La musica ricercata cerca di esplorare nuove vie melodiche ma sempre con un forte impatto sonoro e visivo, mescolandosi a testi di impegno sociale e riflessioni sulla realtà che ci circonda.
L’11 dicembre 2009 esce il primo lavoro, l’Ep Attimi che è stato fin da subito ben recensito sia dalla critica nazionale che estera. Il primo singolo Radio Shock è stato presentato al Corallo di Scandiano, locale che ha ospitato i live di artisti del calibro di Vinicio Capossela, Steve Morse, Richie Kotzen e moltissimi altri. Il secondo singolo La sponda è stato invece presentato il 3 febbraio al Fuori Orario di Gattatico, una delle discoteche più importanti d’Italia per quel che riguarda la musica live che ha visto i Malastrana esibirsi prima del Dj set di Howie B (Massive Attack).

In maggio 2010 la band emiliana arriva alle finali del Pop Rock contest, concorso di livello nazionale con l’esibizione nella piazza centrale di Monfalcone (Gorizia) davanti a un enorme pubblico, incassando i complimenti della critica. Nello stesso mese sono stati anche selezionati per partecipare all’edizione 2010 del Music Village.
Nel giugno 2010 partecipano al Premio Daolio (prestigiosa manifestazione in onore dello storico leader dei Nomadi) e vincono il premio speciale Giorgio Rizzo, sezione del concorso dedicata alla miglior reinterpretazione di un brano dei Nomadi e inoltre si piazzano secondi alle finali della kermesse.
In settembre 2010 la band si esibisce davanti a centinaia di persone sul palco centrale della festa del Pd di Reggio Emilia.
Il 1 Dicembre 2010 aprono il concerto dei Nomadi a Novellara (RE) nel grande ritrovo per la scomparsa di Augusto Daolio il “Nomadincontro 2010”, suonando davanti a più di 6 mila persone.
Nell’aprile 2011 partecipano alle selezioni di Rock targato Italia e della nuova edizione del Premio Daolio andando in finale in entrambi i concorsi.
Alla fine del 2011 esce il nuovo singolo Irreverendi che vede la partecipazione di Alessandra Ferrari (artista dalla voce avvolgente che ha duettato con Gianni Morandi e Paolo Belli) e il mixaggio di Valerio
Carboni.

Line up Malastrana
Gabriele Piguzzi [vocal]
Domenico Ragazzi [lead guitar]
Alessandro Fontana [rhythm guitar]
Pier Bernardi [bass]
Paolo Bettati [drum]

Drew Gress

Drew Gress, nato a Trenton nel New Jersey nel 1959, divide la sua attività di leader con numerosi impegni nei gruppi di artisti quali Ralph Alessi, Tim Berne, Uri Caine, Gerald Cleaver, Ravi Coltrane, Marc Copland, Fred Hersch, John Hollenbeck, Tony Malaby e Mat Maneri, ad ulteriore testimonianza della sua centralità nel jazz odierno.

Tra i contrabbassisti più attivi e richiesti del jazz contemporaneo, Gress si è rivelato leader e compositore di rara abilità, guidando due formazioni differenti, prima il quartetto Jagged Sky, che debuttò nel 1998, poi il successivo quintetto 7 Black Butterflies. La sua musica rivela una scrittura personale ed affascinante, che combina passato ed attualità del jazz, che conosce ed utilizza al meglio i solisti coinvolti, in una proposta palpitante, di presa immediata.

Il risultato della musicicalità di Gress viene anche dalla straordinaria sintesi delle personalità, anche loro tutti leader e compositori, con i quali Gress è legato da tempo in una lunga serie di collaborazioni.

Painé Cuadrelli

Painé Cuadrelli attivo dal 1990 come dj nella scena underground milanese, ha avuto varie esperienze con formazioni rap e jazz.

Nel 1995 fonda con Lele Sacchi la Compl8 Crew, dj team che rapidamente invade la penisola proponendo i suoni più evoluti della musica elettronica con matrice jazz/black.

Lavora sulle intersezioni tra musica elettronica, mixed-media e memoria sonora e il suo stile è un mix di jazz, funk ed elettronica.

Ha prodotto album e remix per label come Temposphere, Tru-Thoughts, Nipponeer, Opilec, e con Sergio Messina nel 2011 ha pubblicato due album del progetto Soslo.

Come dj ha suonato nei principali club e festival italiani e europei, compone e produce colonne sonore per film, documentari, installazioni, mostre, sfilate di moda e progetti di comunicazione.

E’ coordinatore del corso di Sound Design allo Ied di Milano.

www.painecuadrelli.com

Bunna

Bunna, voce storica del reggae italiano da trent’anni in giro per il mondo con gli Africa Unite, Raphael leader degli Eazy Skankers e Zibba (fresco di collaborazione con i Tiromancino) ed immaginate che decidano di suonare e cantare insieme le migliori canzoni del ‘king of reggae’ BOB MARLEY.

Double Trouble scende come miele in gola, caldo, lento e appiccicoso, ti lascia il sapore in bocca anche quando finisce, te lo porti dietro per il resto della giornata, è un mood che si impossessa di te, sarà che il miele intrappola. Un profondo senso di rispetto per la cultura jamaicana emerge da questo lavoro, fedele allo spirito rasta, di chi sa ancora che significa portare i capelli in quel modo e trasmettere messaggi sociali.

Spooky Steps

Rockabilly-Country-Rock’n’RollRockabilly- Trio Spooky Steps si formano nel marzo 2011 da un’idea di Matteo”Fantasma”Cominetti (ex Dragons). Alla voce e chitarra Henry Wolfabilly Cash appassionato del grande Johnny Cash che gli Spooky coverizzano in gran quantità. Completa la formazione Mauro Florean già con Fantasma nei Mystery Train. Membri Henry Wolfabilly Cash: voce-chitarra, Matteo”Fantasma”Cominetti: contrabasso-cori, Mauro Florean: batteria -cori.

The Fonz

The Fonz sono maestri nel tenere vivo il culto del rockabilly, quella magica fusione fra country bianco e blues nero che a inizio anni’50 spianò la strada al fenomeno rock ’n’roll. Un genere, il rockabilly, che in quel periodo era a pieno titolo musica pop, popolare e da classifica, e i cui numeri uno erano star che sisarebbero trasformati in leggende, Jerry Lee Lewis, Gene Vincent, Bill Haley, Buddy Holly e naturalmente ELVIS.

Bill Carrothers

Uno fra i più sofisticati e acclamati pianisti sulla scena internazionale del jazz contemporaneo: Bill Carrothers.

Come ha scritto il New York Times, Bill Carrothers è uno di quei musicisti per i quali si può spendere l’aggettivo “fenomenale” senza paura di trovarsi contestati.

Per i colori più profondi del suo jazz, per le collaborazioni, per l’inesauribile inventiva, per la capacità di evocare tutta la storia del jazz in un assolo, Carrothers, classe 1964, si difende gioiosamente dalle grandi metropoli americane continuando a mantenere la propria residenza nel suo adorato Minnesota. E’ da lì che, visita dopo visita, ha saputo sedurre la difficile New York, così come Parigi e, progressivamente, tutta l’Europa.

Carrothers, nella natia Minneapolis, è già un enfant prodige a quindici anni e da lì parte una folgorante carriera che lo porta a collaborare e registrare con i migliori: Scott Colley, Buddy DeFranco, Dave Douglas, Curtis Fuller, Eric Gravatt, Drew Gress, Tim Hagans, Billy Hart, Billy Higgins, Freddie Hubbard, Lee Konitz, James Moody, Gary Peacock, Dewey Redman, Charlie Rouse, James Spaulding, Bill Stewart, Ben Street, Ira Sullivan, Toots Thielemans e Benny Wallace tra gli altri.

I suoi dischi come leader sono di una freschezza disarmante e la direzione è salda: Carrothers punta al segreto del grande jazz, al luogo dell’anima dove solo i più dotati riescono ad arrivare. E puntualmente vi arriva. Il suo recente ritorno al Village Vanguard ha visto New York festeggiare un nuovo grande maestro e, idealmente, un concittadino.

Il pianista si presenta per la prima volta a Milano con un appassionante tributo a una leggenda del jazz, il trombettista Clifford Brown, maestro incontestato di tutti i trombettisti passati per l’hard bop. Carrothers sarà affiancato da due strepitosi strumentisti, fra i più acclamati protagonisti della musica improvvisata di oggi: l’eccellente contrabbassista Drew Gress (a lungo collaboratore di Uri Caine e Tim Berne) e lo stupefacente batterista Bill Stewart (già a fianco, fra gli altri, di Pat Metheny, John Scofield, Lee Konitz e Michael Brecker).

Bill Stewart

Bill Stewart, batterista e pianista, si è imposto sulla scena internazionale nei 5 anni trascorsi con la band di John Scofield tra il ‘90’ e il ’95. Autodidatta alla batteria, ha frequentato la University Of Northern Iowa e il Wayne College, dove ha studiato con Dave Samuels, Rufus Reid e Harold Mabern, e ha incontrato per la prima volta Joe Lovano. Nel periodo trascorso al college effettua le sue prime registrazioni, dapprima con il sassofonista Scott Kreitzer e in seguito incidendo due album col pianista Armen Donelian. Trasferitosi dopo gli studi a Brooklyn nel 1988, ha iniziato ad affermarsi sulla scena di New York, suonando in numerose jam sessions e iniziando ben presto a suonare con il Larry Goldings trio, completato da Peter Bernstein. A una jam session cui prende parte al club Augie’s viene notato da Maceo Parker, che lo invita a partecipare all’incisione del suo album “Roots Revisited”. In seguito entra a far parte del gruppo di John Scofield, dove incontra nuovamente il suo compagno di college Joe Lovano, il quale successivamente suonerà anche in entrambi i due dischi di Stewart da leader: “Think Before You Think”, per la giapponese Jazz City, in cui oltre a Lovano suonano Dave Holland al basso e Marc Copland al piano, e “Snide Remarks”, con Bill Carrothers al piano, Eddie Henderson alla tromba e Larry Grenadier al basso. I brani di Stewart mettono in luce una sofisticata tecnica compositiva, definita da Lovano come quella di un “suonatore di melodie all’interno del concetto di ritmo”.

MMI Modern Music Institute

MMI (Modern Music Institute) è il progetto musicale ideato da Alex Stornello che, forte di una esperienza ultradecennale nel mondo dell’insegnamento musicale, ha deciso di fondere i principi del suo sistema didattico in questo marchio. Professionalità, esperienza e trasparenza sono caratteristiche intrinseche alla fil…osofia MMI, volta a garantire all’allievo la massima qualità che si possa desiderare da un sistema di educazione musicale di primo piano. MMI si compone di 5 sezioni divise per strumento: per la chitarra Modern Guitar Institute (MGI), per il basso Modern Bass Institute (MBI), per il canto Modern Vocal Institute (MVI), per pianoforte e tastiere Modern Keys Instittue (MKI) e per la batteria Modern Drums Institute (MDI). Oltre ai corsi di strumento MMI offre ai propri utenti una serie di corsi complementari e specialistici che coprono l’intero arco delle preferenze dei musicisti: dalle tecniche più inusuali (per la prima volta in Italia il corso di tapping monofonico & polifonico) alle specializzazioni nell’home recording, effettistica, rhythm training, ear training, composizione, guitar fitness, produzione, improvvisazione, fretboard harmony, movie score e molto altro ancora. Visita il nostro sito per farti un’idea della vasta scelta di corsi che offriamo ed entra a far parte anche tu della nuova realtà didattica che sta sconvolgendo l’Italia della musica!

 

Vins (band)- Band Profile

Vincenzo Addonisio in arte VINS nasce a latina il 02/05/1980 da una famiglia di origini campane…fin da piccolo la musica era nella sua vita…sua madre anch’ella cantante ascoltava artisti come: Claudio Villa,Beniamino Gigli,Maria Callas e tanti altri e opere classiche: Mozart,Bach e Strauss e così questa passione uscì fuori,a 13 anni cominciò le sue esibizioni nel coro della scuola…a 19 anni i primi gruppi e le prime serate live,a 20 inizia a suonare la chitarra e a comporre i primi brani..a 22 anni venne attirato dal basso,fantastico strumento che grazie a quest’ultimo ha avuto moltissimi gruppi,tante soddisfazioni e tante serate nel capoluogo e roma (locanda blues..contestaccio…alkatraz…felt music club)…

…da ricordare la sua avventura come bassista nella cover band di Vasco Rossi ROXY BAR BAND,con questa band ha avuto l’onore di esibirsi con musicisti del capoluogo di un certo livello: Marco Biniero(GODIVA,Scialpi , Gnometto band, Baccini, Toto Cotugnio, Tullio de Piscopo),Marco Lombardo(GODIVA,Scialpi) e Roberto Segala(GEMELLI DiVERSI, ROBERTO VECCHIONI, MAX GAZZE’,WESS, FRANCESCO BACCINI, RAI ORCHESTRA, NERI PER CASO, SCIALPI, AMII STEWART, TOTO CUTUGNO, GODIVA) e nel 2006 la fortuna di suonare con la stessa ROXY BAR BAND con un componente della band del blasco ovvero:Claudio Golinelli (il Gallo) il bassista del grande rocker…lo stesso anno con il brano “tormenti del passato” (testo e musica di VINS) registrata da Nicola (Simona Molinari,The Queen Tribute) e Eugenio “Eugene” Valente (The Queen Tribute) duettata insieme al suo amico Emiliano Valverde è ospite a boy band,concorso organizzato da radio luna..nel 2007 partecipa a quest’ultimo arrivando in finale aggiudicandosi il premio della critica…nel 2008 costretto a rinunciare al canto per un deficit tensorio delle corde vocali entra a far parte di un gruppo di latina pop-rock come bassista,gli IDEM alla quale ringrazia per l’avventura vissuta insieme……suonando in diversi locali e manifestazioni,alcune organizzate dall’associazione Elfa Promotions nonché management della band che li porta alla serata “La notte dell’Elfa” dove si esibiscono insieme ad artisti di fama internazionale “Alessia D’andrea,Stephan Zeh (Phil Collins,Lionel Richie) Florian Opahle (è uno dei chitarristi dei Jethro Tull) MIHA e infine NATHALIE (di X FACTOR 2010)” partecipando così alle selezioni per sanremo giovani arrivando in finale…senza vincere ma comunque grande soddisfazione…nel 2010 superato il problema che lo ha costretto a lasciare il palco come cantante ha formato la band..così comporre nuovi brani…ed ecco in arrivo l’ep e due video musicali spero il + presto possibile…. ha partecipato alla tourneè in francia come bassista col gruppo pontino HEDENA

 

Mauro Tre

Folgorante e incalzante, quieto e prossimo al silenzio. Fra questi due estremi Mauro Tre esprime il suo pianismo eclettico. L’approccio al pianoforte, confortato da una naturale tecnica robusta, richiama mescolando le forme piu’ varie della tradizione della tastiera. Dal lirismo ispirato all’ascolto di Bill Evans fino alla selvaggia libertà delle forme free jazz per le quali è evidente il rispetto dovuto a Cecyl Taylor. Nel mezzo le suggestioni e le reminiscenze della musica colta, spesso trascinate a viva forza nel turbinare del viaggio immaginifico dell’improvvisazione. All’attività di pianista si è affiancata quella di tastierista e band-leader, che nel corso degli anni ha visto susseguirsi varie formazioni in cui si sono avvicendati molti dei musicisti più attivi nella scena musicale salentina e non. Il progetto di maggior successo è l’IntensiveJazzSextet che ha dato il suo contributo alla scena jazz lounge italiana negli anni ’90, grazie alle collaborazioni di nomi di riguardo quali Fabrizio Bosso, Rosalia De Sousa, Nicola Conte, Cesare Dell’Anna, Roberto Gagliardi. La curiosità del comporre lo porta dalle prime esperienze di commistione fra performance e musica concreta dei primi ’80, testimoniata dal novero reso da Antonio Verri in una sua inchiesta sullo stato dell’arte del tempo, alle ultime scritture di musica da camera. L’esperienza ventennale nel teatro attraverso la collaborazione con Astragali Teatro di Lecce reca con sé il portato del lavoro sulla relazione profonda fra segno e suono, fra voce e senso, che costituisce la cifra seriale del suonare di questo pianista.

 

http://maurotre.blogspot.com/

 

Pineda

Psichedelia e progressive, gli anni ’70 dei Doors e Soft Machine, il post-rock inizio anni ’90 a Chicago. Queste le nuove sperimentazioni musicali di Moltheni per il suo nuovo progetto, uscito con un’edizione limitata in vinile di Deambula Records, chiamato Pineda. Al fianco di Umberto Giardini, che questa volta non si propone alla voce ma alla batteria, gli altri componendi del progetto Moltheni Floriano Bocchino e Marco Maracas. 

Pineda, ci tengono a chiarirlo, è un concept-album: non un Ep o un album, ma un flusso di musica senza testi o ritornelli. Umberto Giardini, annoiato dalla discografia italiana, abbandona la riconoscibilità legata ormai alla sua decennale carriera come Moltheni e si reinventa in un esperimento realmente alternativo e quasi unico in Italia, persino nella stessa scena indie.

Marco Marzo Maracas (chitarra)

Floriano Bocchino (piano rhodes)

Umberto Giardini aka Moltheni (batteria)

Musica on line

One Dimensional Man

One Dimensional Man (Pierpaolo Capovilla voce, Massimo Sartor chitarra e Dario Perissutti batteria) nascono nel 1995. Un power-trio dallo stile molto vicino alla scuola Touch and Go che nel ‘96 arriva al loro primo album omonimo. Nel ‘98, a causa del deterioramento dei rapporti con Capovilla, Sartor lascia la band, e viene sostituito da Giulio Ragno Favero. È il momento della svolta che porterà One Dimensional Man a diventare uno dei gruppi di riferimento della scena rock indipendente italiana. Con Ragno Favero alla chitarra, la band produrrà due album fra i più significativi dei ‘90: “1000 Doses of Love!” (1998) e “You Kill Me” (2000). Tra il ‘98 e il 2002, I ODM suonano in centinaia di concerti anche come supporter di band come Blonde Readhead, Melvins e Uzeda. Nel 2002 Favero lascia e viene sostituito da Carlo Veneziano. Con Veneziano, One Dimensional Man pubblica “Take me Away” (2002), è l’ultimo episodio dell’avventura, prima dell’improvviso scioglimento. Nel frattempo, Capovilla (voce) e Valente (batteria), insieme al redivivo Ragno Favero e a Gionata Mirai danno vita a Il Teatro degli Orrori, oggi acclamato come uno dei miglior gruppi italiani. I One Dimensional Man tornano a suonare insieme nel 2010 con Capovilla (voce e basso), Ragno Favero (chitarre) e Luca Bottigliero (batteria) che ricostituiscono la band per un breve giro di concerti. Un album nuovo di zecca è previsto per il 2011, sarà la quinta fatica del power-trio. 

 

www.myspace.com/onedimensionalman

 

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Musica on line

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I Zabrisky

I Zabrisky sono un quartetto veneziano che si rifà a suoni decisamente interessanti. Neo psichedelia e shoegaze, le forti venature beat e garage portano alla memoria i Beatles di fine carriera, i Velvet Underground ed i Kinks. 

 
http://www.myspace.com/zabrisky

Jacopo D’Amico noto come Dargen D’Amico e JD

Jacopo D’Amico (noto come Dargen D’Amico e JD’) è un rapper e cantautore italiano.
 
Sin da giovane si concede a sfide di freestyle rap per le strade e nei locali di genere di Milano. In questo periodo, Dargen D’Amico mostra grandi abilità nell’uso della parola, qualità che affinerà nel tempo attraverso una continua ricerca del suono e del significato. Già amico d’infanzia e compagno di scuola di Guercio (Guè Pequeno), conosce Fame (Jake La Furia) e così nasce il trio delle Sacre Scuole, che nel 2000 dà vita all’ EP 3 Mc’s al cubo. Di lui vanno ricordate inoltre le strofe registrate per i vari mixtape di Prodigio, nel fine anni ’90, inizio 2000, sia nel collettivo “cani da sfida” (anche qui insieme a gue e fame), nel mix the royal rumble, sia nel mix successivo, big bang, dove è presente in due pezzi (tra cui “mi hanno raccontato”). “Altre apparizioni” risale al ’97 ed è insieme a Guercio e Chief nel primo 50 mc’s’,prodotto dagli atipici, e nel ’98 insieme a Chief sull’album di Zippo (“la mia strada”).
 

Dopo l’esperienza delle Sacre Scuole, il milanese di origini eoliane Dargen D’Amico ha iniziato un percorso da solista che l’ha visto seguire una strada personale e, a suo modo distante, dai cliché dell’hip hop italiano, con un suono ricco di aperture sperimentali tra l’uso creativo dell’elettronica e la tensione verso la canzone italiana classica, con la voce e il rap declinati in un’espressività nuova, e testi capaci di giostrare quello spettro di umori che vanno dallo slancio poetico a un uso non banale dell’ironia.
 
Primo frutto di questa direzione l’album “Musica senza musicisti”, autoproduzione pubblicata su Giada Mesi nel 2006, che ora, dopo il primo album nato dalla collaborazione con i Two Fingerz (l’esordio su Major è “Figli del caos”, uscito su Sony-Bmg nel 2007), viene seguito dal nuovo doppio CD da solista “Di vizi di forma virtù”, dove convivono in un gioco di tensioni spesso avventurose e sempre spiazzanti le tante anime di D’Amico, quella dell’eretico hip-hop, del rapper che sa usare le sfumature del genere, e del cantautore freak da anni 2000 che gioca temendo i propri fantasmi.
 
Il 2 giugno 2010 esce un Ep dell’artista dal nome D’ parte prima, seguito poi l’8 ottobre dalla seconda parte dal nome D’ parte seconda; il 1º aprile 2011 esce il cd CD’ che riunisce entrambi gli EP aggiungendo quattro inediti.
http://www.dargendamico.it/

Anna Luana Tallarita (Naima)

Jazz Singer, composer Antropologa scrittrice Pittrice Interior Design Una serie di titoli che non riescono comunque a comprendere la sua multiforme natura la sua poliedricità il suo talento…ad essere se stessa…. Voce ammaliatrice di sirena precoce jazz singer muove i primi passi entro il jetset jazzistico italiano giovanissima entro la realtà formativa del Siena Jazz per spostarsi subito oltralpe dove oltre a studiare interior design si affaccia alle forme d’arte piu’ aperte e avanguardistiche, prosegue gli studi e le esperienze jazz seguendo i consigli e ascoltando le esperienze di eccelse voci estere in Italia e Francia. Prosegue il percorso cantando esibendosi in gruppi di varie formazioni anche orchestrale. Intanto la sua formazione procede ed acquisisce la prima laurea in lettere classiche con indirizzo antropologico con una tesi sperimentale come ricerca prima in Italia sull’antropologia dello spazio percepito e vissuto. Prosegue gli studi jazz anche sull’ arrangiamento e la composizione tra i conservatori di Bologna e Genova, dal triennio jazz sino ad entrare al corso di alta specializzazione jazz a numero chiuso sotto la direzione di Piero Leveratto.

Avrà occasione di studiare composizione con Stefano Bollani presso il Roccella Jazz dove nell’ambito dell’anniversario del festival viene registrato un video con una sua performance di Autumn Leaves accompagnata al pianoforte dallo stesso Bollani. I musicisti incontrati in questi anni formativi, gli amici poi, hanno contribuito all’esplosione della sua molteplice arte, da Salvatore Bonafede, con cui studia collabora e canta in orchestra, in varie occasione nel corso del tempo,e che scrive per le lei le musiche del progetto insieme Interludio, un progetto che suona con le voci del canto del pianoforte e del contrabbasso dietro le immagini fotografiche di Francesco Truono. Da li al pensato progetto su Monk con il Leveratto. Prosegue con l’incontro di Lorenzo Tucci, con cui registrerà un disco che vedrà la presenza di Pietro Lussu al piano e Pietro Ciancaglini al contrabbasso. Registrato a Roma presso gli Studi Alfa. In seguito l’incontro con Kekko Fornarelli con cui nasce un sodalizio d’arte e amicizia sino alla volontà di un progetto insieme un duo pianoforte e voce che all’attivo si esibisce in concerti con la dominazione …L’INCONTRO ed altresì un 4et con una formazione d’eccezione che pensa alla batteria Manhu Roche, lo straordinario batterista parigino che fu anche di Petrucciani Rosario Giuliani e Furio Di Castri . l’amicizia e l’ideazione di un particolare improvvisativo progetto free con l’eccellente Daniele D’agaro. In trio. L’aggancio di produzione da parte della Splasc(h)ed il contatto con la telefonata del direttore segna certamente un momento particolarmente felice e di conferma per Anna Luana.le esperienze musicali proseguono con l’incontro del trio di Carlo Morena da cui nascerà il Disco Looking Evans Con Yuri Goulubev E Miki Salgarello da cui anche un Video Dell’inedito Nora’s Back Di Morena-Tallarita dello Zep Studio’s Di Milano.( Presente Su Vimeo E You Tube)da li un altro Disco Schorter Tribute con C.Morena Achille Succi al Sax e Clarinetto Basso uno straordinario progetto in trio sulle orme del grande sassofonista. Per la Tallarita cimentarsi in questi grandi repertori particolari e complessi per armonie e musicalità è una grande prova di abilità vocale musicalità nonché passione per i due compositori diversi ma entrambe fortemente presenti nel mondo artistico della formazione di Anna Luana. I tre con la presenza di Maurizio Brunod alla chitarra registreranno una altro disco tributo ad un grande della musica brasiliana Chico Buarque ancora inedito. Che vedrà la luce il prossimo anno. Per ragioni discografiche. la stagione milanese prosegue con la nuova formazione Naima 4et che da il nome d’arte alla stessa tallarita naima appunto dal medioriente aColtrane.. la nuova formazione vede Bebo Ferra alla Chitarra Riccardo Fioravanti al Contrabbasso e Stefano Bagnoli alla Batteria. Anna Luana Tallarita 2 Anna Luana Tallarita 2 La formazione oltre al repertorio su Schorter E Evans, cura un progetto su Coltrane da cui uscirà un lavoro discografico. Intanto si cimenta in live e presenze in concert tra cui al Fuori Salone Del Design A Milano In Tornona per la straordinaria settimana Del Design Internazionale. A Milano intanto l’incontro con Enrico Intra lo straordinario maestro del jazz e del free jazz dagli anni 70 ad oggi indiscusso pioniere e sperimentatore. La manipolatrice della voce, così come Intra racconta la voce strumento della Tallarita sarà presente in un progetto nuovo e futurista totalmente improvvisato del maestro Intra. Un’ orchestra che vede Intra a tastiere campionate e pianoforte una sezione di strumentisti ritmici che suonano strumenti di carta e cartone, un coro vocale e una danzatrice la Anna Luana Naima alla voce in uncontinuum improvvisativo diretto da Intra. Progetto per voce danza e carta. Anna Luana Naima Tallarita ed Enrico Intra esplicano le potenzialità improvvisative entro il mondo musicale che nasce dal percotimento dallo sfioramento dal fruscio delle carte e cartoni. Il primo concerto un grande successo al Politecnico Di Milano In Bovisa, da cui è nato un video. Sito Comieco (http://www.comieco.org/Video_documento.aspx?ID=3219) tra le novità inoltre un duet col grande indiscusso maestro stelvio cipriani scrittore tra le colonne sonore piu importanti del cinema italiano di generele degli anni 70’ si ricord una tra tutte la colonna sonora Anonimo Veneziano. E il 4et Naima Sambinha con Robertinho de Paula Gilson Silveira Tito Mangialaja Luiz Carlos che abilmente si cimenta entro un Repertorio Sambistico E Bossanovistico in cui Anna Luana traccia le pennellate di colore brillante con la sua voce calda e multiarmonica. nel gran finale un duet d’eccezione con Joel Holmes candidato Ai Grammy NY pianista giovane eccezionale americano che sarà presente in Italia per un tour. La tallarita impegnata in molte attività di jazz e pittura, infatti espone in personale e collettiva a Parigi Bruxelle madrid Giappone e Cuba,miami e NY. La sua formazione come pittrice è in prevalenza da autodidatta ma è scaturita quale necessità spontanea al divenire interiore entro l’ampio raggio dei campi artistici entro cui la Tallarita si trova ad esprimere la complessa ed eclettica personalità, un viaggio espressionistico ma con percezioni di kandiskiana memoria, ove lo spazio viene totalmente ricoperto da colore, le note variopinte dunque riempiono il silenzio e dall’elucubrazione di parole e pensieri in divenire ecco rilevarsi il particolare che sempre appare se pur celato dal tutto.

Portobello Road

“Siamo una band, del panorama pop italiano formatosi nel 2009 a Soresina. Inizialmente nati con il nome di Ottobeatband a seguito di un riassetto interno abbiamo deciso di darci un nuovo nome Portobello Road.
La formazione si compone di 6 elementi, i fondatori del gruppo Massimo Ottini (chitarra), Riccardo Bonfadini (voce autore), Benedetto Castelli (basso), Andrea Allegri (tastiere, violino) ai quali si sono aggiunti Adalberto Cogrossi (chitarra – voce) e Luca Soresinetti (batteria). Il nostro repertorio si basa esclusivamente su canzoni inedite, lo stile è quello del classico pop italiano. Siamo convinti che proporre musica propria sia ssicuramente difficoltoso (pochi locali credono in progetti come il nostro) però ci aiuta a crescere musicalmente, è molto più facile riproporre strade già percorse che scoprirne delle nuove”.

Fonte: http://www.blogimpronte.com/2011/03/portobello-road-canzoni-dautore/

Lydia Lunch

Wikipedia scrive:Dopo essere arrivata a New York City all’età di 16 anni, Lunch si stabilì in una casa comunale in cui si ritrovavano artisti e musicisti, tra cui Kitty Bruce (figlia di Lenny Bruce). Dopo essere divenuta amica dei Suicide, entrò a far parte di un’altra band No Wave, i Teenage Jesus & the Jerks, nel 1976. Con lei entrò anche il suo partner artistico, James Chance. In seguito Lunch apparve in un album di Chance: Off White (accreditato a James White and the Blacks; Lunch usò lo pseudonimo “Stella Rico”) del 1978.

Apparve poi in due film diretti dai registi (marito e moglie) Scott B e Beth B; nel cortometraggio Black Box (1978) recitò la parte di una torturatrice, mentre nel Vortex (1983) indossò i panni di una investigatrice privata di nome “Angel Powers”. In quel periodo apparve anche in alcuni film di Vivienne Dick, inclusi She Had her Gun All Ready (1978) e Beauty Becomes The Beast (1979). Nella sua carriera solista di musicista Lunch collaborò con altre grandi personalità del rock alternativo, come J. G. Thirlwell, Kim Gordon, Thurston Moore, Nick Cave, Billy Ver Plank, Steven Severin, Robert Quine, Sadie Mae, Rowland S. Howard, Michael Gira, Einstürzende Neubauten, Sonic Youth, Die Haut e Black Sun Productions. Inoltre recitò, scrisse e diressi diversi film underground, a volte collaborando con il regista e musicista Richard Kern. Più recentemente ha pubblicato dei dischi parlati, collaborando con altri musicisti underground, come Exene Cervenka, Henry Rollins, Don Bajema, Hubert Selby Jr. e Emilio Cubeiro. Nel 2009 ha pubblicato l’eccellente album “Big Sexy Noise” (5 stelle per la rivista RollingStone), con un omonimo “supergruppo”. « Sono nichilista, antagonista, violenta e orribile, ma non ancora obliterata. » (Lydia Lunch)

Sister’s Assassin

Sister’s Assassin, trio-progetto formato dalla sempre verde Lydia Lunch, dalla sempre brava Jessie Evans (ex Vanishing e Autonervous, al lavoro sul prossimo album con Steve “Stooges” Mackay) e dalla nostra sempre interessante Beatrice Antolini.

Prossimamente info su www.territoriomusicale.it 
 
Wikipedia scrive: LYDIA LUNCH Dopo essere arrivata a New York City all’età di 16 anni, Lunch si stabilì in una casa comunale in cui si ritrovavano artisti e musicisti, tra cui Kitty Bruce (figlia di Lenny Bruce). Dopo essere divenuta amica dei Suicide, entrò a far parte di un’altra band No Wave, i Teenage Jesus & the Jerks, nel 1976. Con lei entrò anche il suo partner artistico, James Chance. In seguito Lunch apparve in un album di Chance: Off White (accreditato a James White and the Blacks; Lunch usò lo pseudonimo “Stella Rico”) del 1978. Apparve poi in due film diretti dai registi (marito e moglie) Scott B e Beth B; nel cortometraggio Black Box (1978) recitò la parte di una torturatrice, mentre nel Vortex (1983) indossò i panni di una investigatrice privata di nome “Angel Powers”. In quel periodo apparve anche in alcuni film di Vivienne Dick, inclusi She Had her Gun All Ready (1978) e Beauty Becomes The Beast (1979). Nella sua carriera solista di musicista Lunch collaborò con altre grandi personalità del rock alternativo, come J. G. Thirlwell, Kim Gordon, Thurston Moore, Nick Cave, Billy Ver Plank, Steven Severin, Robert Quine, Sadie Mae, Rowland S. Howard, Michael Gira, Einstürzende Neubauten, Sonic Youth, Die Haut e Black Sun Productions. Inoltre recitò, scrisse e diressi diversi film underground, a volte collaborando con il regista e musicista Richard Kern. Più recentemente ha pubblicato dei dischi parlati, collaborando con altri musicisti underground, come Exene Cervenka, Henry Rollins, Don Bajema, Hubert Selby Jr. e Emilio Cubeiro. Nel 2009 ha pubblicato l’eccellente album “Big Sexy Noise” (5 stelle per la rivista RollingStone), con un omonimo “supergruppo”. « Sono nichilista, antagonista, violenta e orribile, ma non ancora obliterata. » (Lydia Lunch)
 
 
 
BEATRICE ANTOLINI Inizia a suonare le tastiere da bambina; prosegue gli studi di musica al Conservatorio. Dopo alcune esperienze come attrice, comincia a comporre canzoni (con testi in inglese) ed ottiene un contratto con l’etichetta indipendente Madcup nel 2006. Pubblica il primo album, Big Saloon, nel 2006, con distribuzione Audioglobe. Nel 2007 suona le tastiere nel pezzo Electric Princess tratto da The midnight room dei Jennifer Gentle; l’anno successivo collabora con i Baustelle, suonando in Amen e con Bugo.[1] Ad ottobre del 2008 viene pubblicato il suo secondo album, A due, disco che ottiene molte recensioni entusiastiche[2], ed ottenendo la copertina della rivista Il mucchio di agosto. Nel settembre 2009 partecipa (accompagnata da Andy – Andrea Fumagalli dei Bluvertigo) al Moog Fest presso l’Auditorium di Roma insieme a tanti artisti dell’area elettronica come Claudio Simonetti, Luca Cirillo e Maurizio Mansueti. Nel 2010 partecipa in qualità di turnista/polistrumentista al tour degli A Toys Orchestra e, nel mese di novembre, pubblica Bioy terzo album, prodotto (e suonato quasi per intero) dalla stessa Antolini. L’album viene accolto ancora una volta con i favori del pubblico e della critica e anticipa il tour che vede la cantautrice girare l’Italia. 
 
 
JESSIE EVANS
 
Originaria di San Francisco, California, da diversi anni Jessie ha trovato casa nella multiforme scena musicale berlinese. Prima di dar vita alla sua carriera solista ha collaborato come cantante e sassofonista con Hanin Elisa (Atari Teenage Riot), con Bettina Köster (Malaria!) nel progetto Autonervous, Glass Candy, Subtonix e The Vanishing.
 
Con il suo charm sensuale quanto dissacrante, Jessie vi introduce in un ambiente esotico composto di ritmi latin-jazz, afro beat, punk, cabaret e no-wave: sassofoni, trombe e percussioni, come uno stormo di uccelli, vi guideranno attraverso lande vagamente familiari ma di fatto spiazzanti, un deja-vu sonoro di un onirico mondo del desiderio, dove lasciarsi catturare da sensazioni dimenticate.
 
 

Beatrice Antolini

Inizia a suonare le tastiere da bambina; prosegue gli studi di musica al Conservatorio. Dopo alcune esperienze come attrice, comincia a comporre canzoni (con testi in inglese) ed ottiene un contratto con l’etichetta indipendente Madcup nel 2006. Pubblica il primo album, Big Saloon, nel 2006, con distribuzione Audioglobe

 

Nel 2007 suona le tastiere nel pezzo Electric Princess tratto da The midnight room dei Jennifer Gentle; l’anno successivo collabora con i Baustelle, suonando in Amen e con Bugo.[1] Ad ottobre del 2008 viene pubblicato il suo secondo album, A due, disco che ottiene molte recensioni entusiastiche[2], ed ottenendo la copertina della rivista Il mucchio di agosto. Nel settembre 2009 partecipa (accompagnata da Andy – Andrea Fumagalli dei Bluvertigo) al Moog Fest presso l’Auditorium di Roma insieme a tanti artisti dell’area elettronica come Claudio Simonetti, Luca Cirillo e Maurizio Mansueti. Nel 2010 partecipa in qualità di turnista/polistrumentista al tour degli A Toys Orchestra e, nel mese di novembre, pubblica Bioy terzo album, prodotto (e suonato quasi per intero) dalla stessa Antolini. L’album viene accolto ancora una volta con i favori del pubblico e della critica e anticipa il tour che vede la cantautrice girare l’Italia.

Jessie Evans

Originaria di San Francisco, California, da diversi anni Jessie ha trovato casa nella multiforme scena musicale berlinese. Prima di dar vita alla sua carriera solista ha collaborato come cantante e sassofonista con Hanin Elisa (Atari Teenage Riot), con Bettina ster (Malaria!) nel progetto Autonervous, Glass Candy, Subtonix e The Vanishing.
 
Nel suo progetto solista accompagnata dal batterista Toby Damit (Iggy Pop, Swans, Residents), con il quale ha dato vita al suo album di debutto, “Is It Fire?†(Fantomette Records, 2009), registrato tra Berlino e il Messico, che vede la partecipazione di Martin Wenk (Calexico), Budgie (Siuxie and The Banshees), Thomas Stern (Einsturzende Neubauten, Crime and the City Colution) e Namosh, ed è prodotto da Pepe Mogt (Nortec Collective).
 

Con il suo charm sensuale quanto dissacrante, Jessie vi introduce in un ambiente esotico composto di ritmi latin-jazz, afro beat, punk, cabaret e no-wave: sassofoni, trombe e percussioni, come uno stormo di uccelli, vi guideranno attraverso lande vagamente familiari ma di fatto spiazzanti, un deja-vu sonoro di un onirico mondo del desiderio, dove lasciarsi catturare da sensazioni dimenticate.
 
 

Giuseppe Ielasi

Giuseppe Ielasi – è musicista e compositore. Ha lavorato nell’ambito della musica improvvisata collaborando con Jerome Noetinger, Martin Siewert, Brandon Labelle, Nmperign, Phill Niblock, Oren Ambarchi, Mark Wastell, Nikos Veliotis. Dal 2007 si occupa prevalentemente di musica elettroacustica spesso eseguita e rielaborata in concerto durante vari tour in Europa, Stati Uniti e Giappone, partecipando a numerosi festival internazionali

Claudia Castellucci

Claudia Castellucci – co-fondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio, ha appuntato la sua personale ricerca su metrica e melodia, approfondita e sondata insieme a giovani scolari con i quali ha realizzato nel 1989 la Scuola teatrica della discesa. Negli anni successivi lo studio si è allargato al movimento ritmico e ha fondato la Stoa nel 2003, per la quale ha composto balli improntati a un’interpretazione del movimento sul metro del tempo musicale. Nel 2009 ha fondato la compagnia di ballo Mòra, denominazione che in metrica sta a indicare lo spazio di silenzio che è indispensabile per distinguere un ritmo