Rigoletto in jazz – Bergamo (BG)

Francesco Chebat1024.jpgSabato 6 novembre 2010

Ore 21.00

Casa natale di Gaetano Donizetti

Francesco Chebat
reinterpreta il personaggio verdiano
per il Bergamo Musica Festival

Come sarebbe stato il Rigoletto, antieroe verdiano per eccellenza, se il compositore avesse creato le sue celebri arie nella New Orleans dell’epoca d’oro del jazz, o, meglio ancora, sulla vivace scena culturale della New York degli anni Settanta?

Sarà Francesco Chebat, giovane ma già affermato pianista, diplomato al Conservatorio di Milano, di formazione jazzistica e con importanti collaborazioni all’attivo, a cercare la risposta a questo curioso e stimolante interrogativo, nell’ambito della quinta edizione di Bergamo Musica Festival 2010, organizzato dalla Fondazione Donizetti.

Sabato 6 novembre alle 21.00, nella casa natale di Donizetti, Chebat prenderà spunto dall’opera di Giuseppe Verdi, in particolare dalle arie più celebri (ma non solo), estraendone alcuni elementi di particolare interesse ed esplorando nuove possibilità, per cambiarne aspetto e ricomporre poi il tutto in soluzioni musicali inedite e sorprendenti.

Non semplicemente una rivisitazione in chiave jazz, dunque, ma una vera e propria riscrittura in musica di un’opera di grande attualità.
Un viaggio ideale che fa riferimento al tema generale del Bergamo Musica Festival: il rapporto con il tempo, inteso in tutte le sue molteplici sfumature.

“Intendo creare una sorta di dimensione virtuale”, racconta il pianista, “immaginando come avrebbe potuto essere il Rigoletto, se Verdi fosse nato non nei dintorni di Parma all’inizio dell’Ottocento, ma negli Stati Uniti della seconda metà del ventesimo secolo”.

“Improvvisando su Rigoletto” intende offrire una visione particolare, una lettura originale, per un’ora di musica che supera i confini di tempo, di spazio e di genere, per rendere omaggio al maestro di Busseto.

Concerto jazz
“Improvvisando su Rigoletto”
Francesco Chebat al pianoforte

Sabato 6 novembre – ore 21.00
Casa natale di Gaetano Donizetti
Borgo Canale – Bergamo Alta

Ingresso libero

BIOGRAFIA
Francesco Chebat, diplomato al Conservatorio di Milano in pianoforte, si specializza nella musica jazz studiando con Tino Tracanna, Giovanni Tommaso, Larry Monroe, Dino Govoni, Bonifacio Baroffio, Bernard Cavanna, Russel Hoffman.

Partecipa a numerosi festival e collabora con musicisti come Gianluigi Trovesi, Attilio Zanchi, Marco Castiglioni, Tino Tracanna, Roberto Piccolo, Maxx Furian, Marco Gamba, Guido Bombardieri, Sergio Orlandi, Dudu Kwateh, Paolo Tomelleri, Emilio Soana, Riccardo Fioravanti, Marcos Vinicius, Carlo Bagnoli, Marcello Noia, Walter Ganda, Francesco D’Auria, Ney Portilho, Vanni Stefanini, Riccardo Vigorè, Carol Sudhalter, Michael Supnick e molti altri.

Insieme a Gianni Satta, con Stefano Bertoli alla batteria, crea il Trio Tutu, progetto in cui il jazz si mescola con il rock e l’elettronica; collabora con il sassofonista Beppe Aliprandi al progetto Blue Totem, che unisce la musica etnica orientale ed africana agli standard jazz, ed è pianista ed arrangiatore dei progetti musicali di Martha J., raffinata vocalist ed interprete jazz con cui ha realizzato tre cd: “Thats it!”, con Roberto Piccolo al contrabbasso e Stefano Bertoli alla batteria, “No one but you”, voce e pianoforte, e il recentissimo “Dance Your Way to Heaven”.

Con il trio di Vanni Stefanini, batterista specialista dei ritmi latino-americani, con Attilio Zanchi al contrabbasso, ha suonato al Blue Note di Milano e nel 2004 ha pubblicato il cd “Nobody knows”.
Collabora inoltre con l’attore Valerio Bongiorno e con la JW Orchestra, diretta dal sassofonista Marco Gotti.

E’ da poco uscito il suo nuovo cd, dal titolo Promenade.