Vinicio Campostela

Il nuovo album “Marinai, profeti e balene” e subito in tour.

“Favoloso, semplicemente favoloso” così in un’appassionata recensione sul TIMES, Clive Davis descrive lo spettacolo che ha chiuso il minitour europeo di VINICIO CAPOSSELA al Barbican di Londra il 15 febbraio.

Di ritorno dal suo “20 YEARS SHOW” che ha toccato oltre a Londra anche Parigi, Zurigo e Colonia, Capossela annuncia il nuovo doppio di inediti “MARINAI, PROFETI E BALENE”, in uscita il 26 aprile (La Cupa/Warner), a tre anni dal suo precedente lavoro “Da solo”. E sarà subito in tour: partirà dal mare il nuovo show fortemente caratterizzato dai temi del disco. Primo approdo sarà infatti Genova, al Teatro Carlo Felice il 27 aprile. Il viaggio proseguirà nei più prestigiosi teatri italiani e farà tappa il 29 aprile al Regio di Parma.

Marinai, profeti e balene è un’opera sul fato, sul viaggio e il mare come metafora e scenografia del destino umano. Da Omero a Dante, da Melville a Conrad, è un disco che trova ispirazione nella letteratura di tutti i tempi e in cui risuonano il mito, le voci di marinai, di profeti e balene.

Per dare il via alla registrazione del suo ultimo lavoro, un pianoforte Seiler a coda lunga, vecchio di ottant’anni, è stato issato per l’occasione a ottanta metri sul livello delle onde, nella sagrestia della Cattedrale dell’Assunta, presso il Castello Aragonese di Ischia. Partite a picco sullo “scoglio” di Ischia, le registrazioni hanno toccato diversi “porti” e si sono concluse a novembre sulle coste di Creta.

«Abbiamo voluto registrare il pianoforte e la voce nel Castello Aragonese perché è un luogo di ascesi, in cui sperimentare l’isolamento da altezza. – racconta Capossela – Stare tra lo stridio dei gabbiani e gli spettri del mare. Una volta chiuso il ponte levatoio alle spalle, la volta celeste ci ruota addosso attraverso le occhiate delle rovine della cattedrale aperte in alto. Ci si muove nel cielo rimanendo fermi, come in un planetario. In sottofondo il rumore del mare, come un basso continuo». «La letteratura di mare è quella che espone di più l’uomo al contatto col suo destino, un mare di carta in cui ritrovare indicazioni utili alla rotta della nostra vita. Così è iniziato anche il nostro viaggio. Come in un romanzo a tre gambe: un vecchio pianoforte proveniente dalla mitteleuropa e il suo accordatore, Egidio Galvan, un ingegnere del suono e produttore, Taketo Gohara, e un maestro orchestratore, Stefano Nanni. Con questa piccola barchetta e questa compagnia “picciòla”, ha avuto inizio la nostra navigazione che ci condurrà fino a Creta sotto il monte Ida, fino all’ecotrofio dei lamenti di Psarantonis, lo Zeus con la lira».

Vinicio Campostelaultima modifica: 2011-04-11T19:25:00+02:00da musicaon
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