Laboratorio intensivo sul Canto Popolare – Mercato San Severino

Sabato 2 e domenica 3 Aprile 2011

Laboratorio intensivo sul Canto Popolare
Presso l’associazione Alfonso Gatto a Mercato San Severino, si terrà il laboratorio intensivo sul Canto di Tradizione Orale e polifonia contadina tenuto da Gabriella Aiello.
Avrà la durata di 6 ore complessive suddivise tra il pomeriggio del sabato e l’intera giornata della domenica.

Presso l’associazione Alfonso Gatto a Mercato san severino, si terrà il laboratorio intensivo sul Canto di Tradizione Orale e polifonia contadina tenuto da Gabriella Aiello. 
Avrà la durata di 6 ore complessive suddivise tra il pomeriggio del sabato e l’intera giornata della domenica.
Costo complessivo del laboratorio 40 euro, assolutamente necessaria la prenotazione anche perchè il laboratorio è a numero chiuso!
Per informazioni e iscrizioni:
laboratori.mail@libero.it
oppure telefonare al 339.7475799
per informazioni sulla parte didattica è possibile scrivere all’insegnante sia su fb che all’indirizzo mail gabriella.as@libero.it

“I canti popolari sono gli archivi del popolo, il tesoro della sua scienza, della sua religione, della vita dei suoi padri, dei fasti della sua storia, l’espressione del cuore, l’immagine del suo interno, nella gioia e nel pianto, presso il letto della sposa ed accanto al sepolcro”. (Herder)

Canti, racconti .. tramandati di voce in voce, da nonna a nipote, da padre in figlio, da regione a regione, da un continente all’altro, canti che accompagnano gioie e dolori di un quotidiano, espressione collettiva di una comunità talvolta catartici , fortemente rituali.
E’ proprio questo tipo di “trasmissione” che rende questi canti preziosi…gli stessi versi cantati con melodie assolutamente diverse da un paese ad un altro, oppure la medesima storia cantata con diversi finali…ovviamente nulla di scritto ..tutto rigorosamente e meticolosamente insegnato ad “orecchio” .
Ma in cosa il canto di tradizione orale , detto comunemente “popolare”, differisce dal canto classico, dal “bel canto”?
Prima di tutto l’emissione vocale che non ha una risonanza di testa, come sentiamo nel canto classico, ma una emissione forzata con una risonanza prevalentemente facciale; è un canto fortemente melismatico dove il senso della misura , cioè della battuta , non c’è, e i melismi sono quasi sempre sull’ultima sillaba ( generalmente nel classico li troviamo sulla penultima sillaba).
Quasi sempre a cantare è un solista, libero di esprimersi come meglio crede , a cui segue talvolta gruppo di persone che armonizza per terze parallele o bordoni, ma non è un vero coro con parti divise, ad eccezione della Sardegna o di alcuni canti liturgici, dove il sentore di musica “colta”, e quindi scritta ,ci viene dato da una concezione armonica verticale ( presenza dell’accordo talvolta anche nei suoi rivolti armonici).
Il respiro ha una funzione di segnale per fare entrare altre voci o per enfatizzare momenti intensi del canto, talvolta spezza la parola stessa creando così una sospensione.
Si tratta di un canto rituale e quindi unito ad una funzione di tipo primario: piangere un morto, conciliare il sonno, chiedere una grazia,accompagnare il lavoro, ciclo delle stagioni, dichiarazioni d’amore o invettive, cura e guarigione….).
Questi canti sono sempre vocali, talvolta, e comunque in un secondo momento, troviamo strumenti d’ accompagnamento.
Nel corso del laboratorio affronteremo canti di lavoro, canti sacri, canti d’amore, e ascolteremo registrazioni raccolte “sul campo” da illustri ricercatori che hanno reso possibile la raccolta e l’archiviazione di un materiale così prezioso.

Il lavoro si articolerà in 4 parti: la prima sarà dedicata al corpo: presa di coscienza della postura, grounding, esercizi di psicomotricità atti ad acquisire una migliore consapevolezza del sè e del sè in dinamica di gruppo, stretching della muscolatura ausiliaria della respirazione, esercizi di respirazione…
La seconda parte sarà sulla voce: cenni di tecnica vocale ovvero riscaldamento, individuazione dei “risonatori”, cioè tutte quelle strutture (cavità nasali, ossa craniche..ecc) che permettono di “amplificare” naturalmente il suono, emissione vocale .
Particolare attenzione sarà data alla voce di “maschera alta”, molto usata nel canto popolare.
Si eseguiranno esercizi di “ear training”, cioè esercizi per lo sviluppo dell’”orecchio” inteso chiaramente come capacità di discernere i suoni : intervalli, esercizi sui “modi” maggiore,minore, dorico, frigio…… riflessioni sul concetto di ” modo “ nel canto di Tradizione orale .
La quarta parte sarà dedicata all’ascolto e all’esecuzione di alcuni canti di repertorio della tradizione popolare italiana e straniera.
Non è richiesta necessariamente una conoscenza della musica ma una buona intonazione di base.

Laboratorio intensivo sul Canto Popolare – Mercato San Severinoultima modifica: 2011-03-21T07:38:00+01:00da musicaon
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