Canto di Tradizione Orale Associazione Alfonso Gatto a Mercato San Severino

Canti, racconti .. tramandati di voce in voce, da nonna a nipote, da padre in figlio, da regione a regione, da un continente all’altro, canti che accompagnano gioie e dolori di un quotidiano, espressione collettiva di una comunità talvolta catartici , fortemente rituali.
E’ proprio questo tipo di “trasmissione” che rende questi canti preziosi…gli stessi versi cantati con melodie assolutamente diverse da un paese ad un altro, oppure la medesima storia cantata con diversi finali…ovviamente nulla di scritto ..tutto rigorosamente e meticolosamente insegnato ad “orecchio” .
Ma in cosa il canto di tradizione orale , detto comunemente “popolare”, differisce dal canto classico, dal “bel canto”?
Prima di tutto l’emissione vocale che non ha una risonanza di testa, come sentiamo nel canto classico, ma una emissione forzata con una risonanza prevalentemente facciale; è un canto fortemente melismatico dove il senso della misura , cioè della battuta , non c’è, e i melismi sono quasi sempre sull’ultima sillaba ( generalmente nel classico li troviamo sulla penultima sillaba).
Quasi sempre a cantare è un solista, libero di esprimersi come meglio crede , a cui segue talvolta gruppo di persone che armonizza per terze parallele o bordoni, ma non è un vero coro con parti divise, ad eccezione della Sardegna o di alcuni canti liturgici, dove il sentore di musica “colta”, e quindi scritta ,ci viene dato da una concezione armonica verticale ( presenza dell’accordo talvolta anche nei suoi rivolti armonici).
Il respiro ha una funzione di segnale per fare entrare altre voci o per enfatizzare momenti intensi del canto, talvolta spezza la parola stessa creando così una sospensione.
Si tratta di un canto rituale e quindi unito ad una funzione di tipo primario: piangere un morto, conciliare il sonno, chiedere una grazia,accompagnare il lavoro, ciclo delle stagioni, dichiarazioni d’amore o invettive, cura e guarigione….).
Questi canti sono sempre vocali, talvolta, e comunque in un secondo momento, troviamo strumenti d’ accompagnamento.

“I canti popolari sono gli archivi del popolo, il tesoro della sua scienza, della sua religione, della vita dei suoi padri, dei fasti della sua storia, l’espressione del cuore, l’immagine del suo interno, nella gioia e nel pianto, presso il letto della sposa ed accanto al sepolcro”. (Herder) 

Per informazioni e iscrizioni:
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per informazioni sulla parte didattica è possibile scrivere all’insegnante sia su fb che all’indirizzo mail gabriella.as@libero.it

Canto di Tradizione Orale Associazione Alfonso Gatto a Mercato San Severinoultima modifica: 2011-04-08T07:51:00+02:00da musicaon
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