Tendenza lambrusco – Paride Rabitti Il lambruscologo

tendenza.jpgSe oggi è considerato glam, abbinare Champagne e Mortadella, non c’è da stupirsi se la tendenza del momento è l’insolito abbinamento tra ostriche e lambrusco.
Qualche anno fa Luciano Ligabue con una visione rock dai sapori emiliani cantava: “Lambrusco e pop corn”, creando un abbinamento “enogastronomico”azzardato tra il lambrusco, elevato a emblema della tradizione e della territorialità e i pop corn, a simbolo della moderna cultura americana che dal dopo guerra è avanzata inesorabilmente fino ai giorni nostri, tanto da far sembrare incredibilmente obsoleta la nostra civiltà contadina di pochi decenni fa.
Oggi nel terzo millennio il lambrusco ribalta questa immagine e s’innova ma restando fedele alla sua terra e alla sua gente.
Quando il rocker di Correggio indossò i panni del regista per la realizzazione del film: “Radio freccia”, per la parte del barman, pensò subito a Francesco Guccini, il quale accettò di recitare dietro il bancone a condizione che il suo compenso fosse estinto in vino.

Sul contratto fece scrivere che il suo compendio fosse corrisposto in lambrusco rosato, pare abbia ancora aperto un conto con un’enoteca bolognese che il cantante modenese usa come una specie di bancomat enologico dove prelevare i frutti del suo lavoro.
Non c’è da stupirsi se in una città come: ” la Milano da bere”, il lambrusco diventa l’ultima tendenza per accompagnare vernissage, eventi culturali e non, dove sposa la semplicità goliardica dei salumi italiani, forme intere di parmigiano aperte a metà, con spirito allegro e noncurante.
Un’ampia documentazione storica riconosce alla zona di Modena l’origine del lambrusco, le cantine dei Duchi Estensi ne erano ben rifornite, e quando Modena era Capitale, lo esportava in Francia.
Il poeta Giosuè Carducci aveva per il Lambrusco un grande amore, veniva spesso a bere in un’antica trattoria ancor’oggi esistente a Modena e che porta il suo nome.
Filippo Tommaso Marinetti usava servire Lambrusco in taniche di benzina durante le cene futuriste, perché era un vino in movimento, vivo, vitale, giovane, frizzante, le bollicine fecero diventare il lambrusco, il vino futurista, un autarchico champagne.
Il vino frizzante entra nei bar più di tendenza ma solo nel calice giusto: il bicchiere da Lambrusco di Riedel, tenendo fra le dita un sottile stelo di cristallo rosso in tinta col contenuto, tanto da sembrare un tutt’uno.
Modena la “Rossa”, tinta di rosso Ferrari e di Rosso lambrusco, con tonalità sempre più di tendenza come per esempio il “Lambrusco del Fondatore” Cleto Chiarli conquistatore dei tre bicchieri della Guida dei Vini d’Italia 2011 del Gambero Rosso, ambito premio dei viticoltori, quasi un Nobel o un Oscar del vino.
Appena dodici mesi prima la stessa cantina vinse col lambrusco di Sorbara: “Vecchia Modena Premium” Il primo Lambrusco della storia a essere premiato, un’ulteriore conferma della straordinarietà di questo vino modenese.
Riconoscimenti e premi non mancano anche per altri lambruschi “Vigna del Cristo” della cantina Cavicchioli, l’”Eclissi” della Cantina Paltrinieri o la “Cantina della Volta” di Cristian Bellei.
Le tendenze sono varie, il Lambrusco sta percorrendo diverse strade e alcune sono sorprendentemente vincenti, quella di ripresentare l’antico sapore del lambrusco dal gusto più asprigno, definito anche ancestrale, dove il vino viene fatto rifermentare in bottiglia e lo zucchero lavora fino alla fine.
Altra tendenza per alcuni aspetti antitetica al metodo ancestrale, è quella di vinificare con tecnologie raffinate in autoclave, a temperature controllate creando gusti più ricercati, con perlage finissimi, veri e propri spumanti come il “Rosé del Cristo”di Cavicchioli, proposto in ristoranti stellati come alternativa al Don Perignon.
Si ritaglia una fetta di mercato sempre degna di nota il vino bio senza solfiti creando un prodotto naturale, come il Lambrusco Grasparossa di
Castelvetro in purezza ”Cantolibero” della Tenuta Pederzana.
Altri sperimentano l’affascinante vendemmia notturna come Il “Gioia” della Cantina Garuti un Lambrusco di Sorbara in purezza spumantizzato rosé.
Le vie del lambrusco sono infinite, sperimentando nuovi tagli di uve di lambrusco come “L’Albone” del Podere il Saliceto, un Salamino al 70 % e Sorbara al trenta.
Modena è la vera patria del Lambrusco e l’anima del lambrusco appartiene a Modena, i modenesi ne sono gelosi, il “Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi” e altre associazioni come il “Simposio dei Lambruschi” lavorano per riportare il lambrusco agli antichi fasti, di quando Gilles Villeneuve correva in Formula 1 con la tuta marchiata “Lambrusco” e si faceva fotografare ai box mentre scherzava con Enzo Ferrari con una bottiglia di lambrusco in mano, quando Luciano Pavarotti girava per il mondo portando con sé il Lambrusco di Sorbara e i tortellini.
Oggi grazie a un genio come Massimo Bottura premiato recentemente come miglior cuoco del mondo e al suo braccio destro Giuseppe Palmieri sommelier e anfitrione dell’Osteria Francescana, il quinto miglior ristorante del mondo in via Stella in centro storico a Modena si restituisce dignità e nobiltà al lambrusco che per troppi anni è stato considerato un vino di serie B.
Lambrusco un vino di grande design!

Paride Rabitti Il lambruscologo

Tendenza lambrusco – Paride Rabitti Il lambruscologoultima modifica: 2011-03-05T20:51:00+01:00da musicaon
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Un pensiero su “Tendenza lambrusco – Paride Rabitti Il lambruscologo

  1. Ciao Paride , grazie per la nomination.. 🙂 🙂 noi siamo ancora piccoli e facciamo sempre del nostro meglio!!Mi piace sempre Bottura quando dice basso profilo e alti i sogni… concetto che sposo in pieno.Il Lambro delle nostre terre ha solo bisogno di essere ascoltato e vedrai che avremo le nostre belle soddisfazioni..al di là dei premi della critica!!ciao e alla prossima sbicchierata insieme. ciao Gian Paolo

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