Alterego Band

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La band Alterego, attiva da diversi anni, grazie alla versatilità che la contraddistingue, si è esibita in importanti locali su tutto il territorio nazionale (La Capannina, Palco 19, Gattopardo, Clubbino, Hosteria della musica, Bobadilla, Giardini Sonori, Dadamaino, Mad in italy), in prestigiosi eventi privati : Philips – Ginevra, teatro Vetra (Mi), Museo Alfa Romeo (Va), Filologico (Mi), spazio Gessi (Mi), Grand hotel Rimini, Palazzo Pisani Moretta (Ve) e in molti eventi e feste nelle maggiori piazze italiane.
fronteGli alterego sono stato scelti come band per il festeggiamento dei 60 anni di Antonio Cabrini, evento trasmesso anche da Canale 5.
La band Alterego ha scritto l’inno della squadra femminile di Pallavolo Pomì campione d’Europa nel 2016 partecipando così all’evento internazionale delle Final Four andato in onda in eurovisione.
Gli Alterego, grazie ai loro precedenti percorsi individuali, hanno tuttora prestigiose collaborazioni con importanti artisti.
Il frontman della band ha partecipato come cantante a varie trasmissioni televisive tra le quali “Domenica In, Camera cafè (con i pooh), 57°Festival di Sanremo”.
ab-live-brugnolo-88Ha fatto parte del cast di diversi musical della Compagnia della Rancia quali “tutti insieme appassionatamente” (con Michelle Hunziker e Luca Ward), “Grease” (con Flavio Montrucchio, Dennis Fantina) e poi “Faust-La tentazione”, “Jesus Christ Superstar”, “Cleopatra” (con Milena Miconi e Irene Fargo). Ha collaborato con vari artisti quali: Paolo Migone, Los Locos, Giorgio Faletti, Milva, Mario Lavezzi, Antonino e Irene Fornaciari”.
Ha scritto vari brani musicali tra i quali “to the party now”.
Ha scritto diversi spettacoli teatrali tra cui “no crash more life” trasmesso su Rai educational e su RaiDue.
FORMAZIONE:VOCE:
Alessandro Zaffanella
Coltiva la passione per la musica studiando canto, pianoforte.
Studia anche danza e recitazione.galleriaBATTERIA Cristiano Marcotti
Ha studiato con Alex Battini Barreiro presso la Orion Percussion, privatamente con Nunzio ” Cucciolo ” Favia , Simone Gagliardi ed attualmente sta proseguendo gli studi sotto la guida di Andrea Mezzasalma. Ha al suo attivo centinaia di show nei migliori locali live italiani.
Appare nel disco “ 50 volte Mina” di E. Ravelli ( ed. musicali Bagutti ), insegna privatamente e svolge anche l’attività di musicoterapeuta.

CHITARRA – CORI Luca Scardovelli
Luca inizia a suonare all’età di 13 anni la chitarra acustica per poi appassionarsi all’elettrica e inizia a suonare negli anni seguenti in svariate cover band di musica rock, metal, progressive rock.
Nel frattempo dopo qualche anno di lezioni private inizia a frequentare il Modern Music Institute (MMI) di Mantova, sotto la guida di Massimo Piasenti con il quale approfondisce molti aspetti legati all’improvvisazione.
Dal 2010 inizia l’attività di insegnamento presso la sede di Mantova del Modern Music Institute, dove insegna tutt’ora Chitarra, Armonia, Teoria & Solfeggio e inizia dal 2011 un percorso di apprendimento con Alex Stornello sullo studio della chitarra Jazz/Fusion.
Dal 2014 entra a far parte della band pop This Place sviluppando un lavoro legato a brani inediti e con la quale pubblica il disco “Liberi” nel 2016.
A marzo 2015 ottiene il diploma accademico di I livello in chitarra Jazz presso il conservatorio di Mantova per poi proseguire gli studi personali con Bebo Ferra.

BASSO – CONTRABBASSO – PERCUSSIONI – CORI  Brian Arzani
Inizia a suonare la chitarra all’età di 5 anni, proseguendo gli studi musicali presso l’accademia della musica moderna di Piacenza con Davide Devoti e perfezionandosi successivamente con Victor Muller.
Al momento studia contrabbasso dal maestro Giovanni Boccaccio.
Vanta attività Live e gruppi New Metal e coverband esperienze che hanno definito il suo sound semplice, incisivo e molto attuale

Questi i link video
Sito:
www.alteregoband.it
Istagram: alterego_showband
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Youtube: alterego cover band
E-mail: info@alteregoband.it
Link video wedding promo
https://youtu.be/3bas9MktBWELink video acustico
https://youtu.be/sTlxMugprL4Link video party band
https://youtu.be/6KONH-FXy4g

Link promo spot
https://youtu.be/o1nUNvoglRw

Desolat

Desolat: una delle etichette discografiche più influenti in assoluto nel panorama della musica elettronica, nata nel 2007 dall’estro e dal talento di Loco Dice e Martin Buttrich, e che quest’anno festeggia i suoi primi dieci anni di onorata attività con una serie di eventi che si celebrano in poche e selezionate realtà. Sabato 16 settembre Desolat SERÁN BENDECIDOS va in scena a Social Music City con Loco Dice, Guti (live) e Yaya.

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Federico Marchesano

Federico Marchesano da vent’anni alterna basso e contrabbasso suonando jazz, rock e classica: «I musicisti dovrebbero mettersi in gioco di più, suonando in location inconsuete, e i direttori artistici dovrebbero creare stagioni più accattivanti»

Ha partecipato a più di cinquanta dischi, Federico Marchesano: è uno dei contrabbassisti più attivi degli ultimi anni e vanta collaborazioni tra le più disparate, da Louis Sclavis a Gianluigi Trovesi, da Fabrizio Bosso a Saba Anglana, passando per 3quietmen, Butch Morris, Mau Mau, Domenico Caliri, Roy Paci, Gian Maria Testa, Marco Minnemann e moltissimi altri. La peculiarità di Marchesano è il suo eclettismo: diplomato al Conservatorio G. Verdi di Torino, perfezionatosi con Franco Petracchi, è stato professore d’orchestra ma anche un vorace ascoltatore di generi lontani come il jazz e il metal, che rielabora ed esegue con modalità sui generis (arco, pizzicato, distorsori ed effetti).

Edmondo Tedesco

Edmondo Tedesco ricopre il ruolo di clarinetto basso nell’Orchestra del Teatro Regio di Torino.
Si è dedicato all’esplorazione di diversi aspetti della musica contemporanea collaborando con una varietà di gruppi, dall’Ensemble Europeo Antidogma Musica (con il quale ha partecipato a festival internazionali in tutta Europa e in Giappone, Australia, Messico) al Toujours Ensemble fondato da Nicola Campogrande.
Il compositore portoghese Emmanuel Nunes gli ha affidato l’esecuzione delle sue opere per clarinetto all’Accademia Chigiana di Siena, a Parigi, in Spagna e Portogallo.
Ha registrato per Stradivarius alcune delle opere più significative per clarinetto di Franco Donatoni e Goffredo Petrassi.
Ha inoltre partecipato al Sonic Genome di Anthony Braxton nell’edizione 2015, già considerata storica, che si è tenuta al Museo Egizio di Torino per l’inaugurazione del Torino Jazz Festival.

Max Gallo

maxMax Gallo

MASSIMO GALLO nasce a Torino e intraprende lo studio della chitarra classica all’età di 13 anni. Durante il suo percorso, ascoltando tra gli altri i dischi di Wes Montgomery, Pat Martino, George Benson, si appassiona al jazz e, su consiglio del noto chitarrista Franco Cerri, dal 1987 al 1990 frequenta i corsi di chitarra jazz a Milano (cdm) sotto la guida del maestro Filippo Daccò (eccellenza nella didattica jazz in Italia), conseguendo il diploma. Dal 1991 al 1993 si diploma in armonia funzionale, arrangiamento e composizione per big band – sempre con il maestro. Partecipa in seguito a seminari con musicisti come Pat Martino, Peter Bernstein, Joe Diorio, Barry Harris. Ha suonato con alcuni tra i più importanti musicisti italiani, ha partecipato a vari festival jazz e suona nei migliori club.

 

Red Moon

Ripercorrono i brani più classici dagli anni 70/80 di Sister Sledge, Gloria Gaynor, Donna Summer, Aretha Franklin fino ad arrivare alla dance attuale con Lady Gaga, Katy Perry, Rihanna, Jessy J., il tutto riproposto in una chiave dall’impronta rock con lo stile classico del sound che li caratterizza……

Alex Usai Blues Band

La band nasce nel 2008 dall’incontro di 4 giovanissimi musicisti milanesi con già importanti esperienze musicali di vari generi ma accomunati dalla passione per la musica afro-americana.

Questo loro orientamento li spinge a suonare con grandi nomi del panorama blues e jazz italiano e internazionale.

Alessandro Usai, classe 1983, si distingue in ambito jazzistico vincendo prestigiosi premi nazionali come il Premio Massimo Urbani e suonando nei piu importanti festival italiani.

Nell’ambito blues accompagna artisti internazionali del calibro di Melvia Chick Rodgers(Umbria jazz 2010 2011, Narni Black Festival, Porretta Soul Festival 2010 2011)cantante di memphis prodotta da Koko Taylor, Sharon Lewis di chicago, Peaches Staten e altri.

Ha il piacere di aprire i concerti di Maceo Parker, Tower of Power, Chaka Khan.

Con Alberto Gurrisi (Franco Cerri, Adam Nussbaum,…) all’età di 24 anni entrambi entrano a far parte della Band del famoso armonicista Sugar Blue con il quale suonano in tutta europa.

La “Alex Usai Blues Band” ha nel repertorio brani della tradizione blues dagli anni 50 ad oggi e un repertorio di composizioni originali registrate nel disco “Blues Tale”di prossima uscita.

La sonorità del quartetto è sicuramente influenzata dall’ eclettismo dei membri che fanno una sintesi originale delle loro esperienze musicali. Sicuramente l’organo hammond caratterizza il sound caldo del gruppo che ricorda band come quelle di Robert Cray, Stevie Winwood, e molte nuove tendenze d’oltre oceano, non dimenticando però le origini del blues, traendo ispirazione anche da quel blues tipico delle big band come Count Basie e John Williams, approcciando il materiale nuovo e non con un forte spirito di interplay tipico della musica afroamericana.

Alex Usai: Chitarra e Voce

Alberto Gurrisi: Hammond

Ivo Barbieri:Basso e Voce

Martino Malacrida: Batteria

Stella Diana

Gli Stella Diana si formano a Napoli nel 1998 da un’idea di Dario Torre (voce, chitarra) e Giacomo Salzano (basso).La formazione si stabilizza con Raffaele Bocchetti alle chitarre e Massimo Delpezzo alla batteria e inizia a tenere primi live di supporto a band del calibro di Karate e Votiva Lux. Da qui in poi il sound della band si definisce giungendo a un mix ben riuscito di melodia, atmosfere dark e chitarre di matrice noise sostenute da una sezione ritmica autorevole. Il primo disco Supporto Colore del 2007 è seguito da un lungo tour in Italia e all’estero. Nel 2010 la band registra a Barcellona il secondo lavoro “Gemini”, notevole esperimento di rock in italiano unito a suoni tipicamente shoegaze e new wave che riceve lusinghieri apprezzamenti dalla critica musicale.Grazie a questo la band è ormai considerata una delle realtà più apprezzate della musica indipendente italiana. Nel 2012 si affida all’esperienza di Davide Fusco alla batteria, già membro dei Trees band di culto della scena darkwave campana. Segue nell’autunno dello stesso anno l’ingresso di Roberto Amato alle chitarre e ai synth.

Anima

Si allarga a macchia d’olio il seguito della band degli Anima, che nel 2013 ha presentato il suo primo disco inedito, “Un giorno limpido”.   Il sostegno registrato ai concerti e su facebook è in continua crescita: il disco, che contiene nove brani, ha fatto centro e per la stagione autunnale il gruppo ha in serbo non poche novità. Nonostante l’estate infatti sia stata caratterizzata da un calendario pieno zeppo di date, la scaletta, che abbina un repertorio curato nei dettagli di cover pop e rock ai brani del cd, è in continua evoluzione e il cantante Andrea D’Aguì e i suoi prossimamente lanceranno nuove iniziative.
La voce della band è entusiasta: “L’affetto del nostro pubblico – spiega D’Aguì – è uno stimolo incredibile. Per me scrivere canzoni rappresenta il modo più naturale per trasformare le mie emozioni, uno strumento unico e prezioso per tenere in vita per sempre la rabbia, la gioia, l’euforia o il dolore” .
Al suo fianco, la formazione degli Anima oggi è composta dal bassista Claudio Ghioni, dal chitarrista Nicola Pastori, dal tastierista Francesco Lazzari e dal batterista Massimo Ghioni. Per maggiori informazioni

 www.animalive.it

The lumineers

“Ho, hey” è il primo singolo dal loro album di debutto che ha portato alle stelle
The Lumineers.
430.000 downloads in meno di quattro mesi, 35.000.000 di visualizzazioni del video su YouTube, nominati ai Grammy Awards 2013 come “Best New Artist”, “Best Americana Album”.
The Lumineers sono indiscutibilmente il fenomeno del momento, il loro coinvolgente sound ha scalato le classifiche mondiali conquistando milioni di fan.
Il trio si è formato nel 2002 tra Brooklyn e Denver grazie all’incontro tra Wesley Schultz, Jeremiah Fraites e Neyla Pekarek.

I Death SS

I Death SS

I Death SS sono un gruppo storico del Rock italiano, nonchè uno dei più longevi poichè affondano le radici già nel lontano 1977. Dotati sin dalle origini di un look particolarissimo e molto curato, che attribuisce ad ogni musicista un personaggio definito (il Vampiro, il Lupo Mannaro, la Mummia, lo Zombie e il Fantasma dell’Opera), temi a sfondo horror e spettacoli decisamente coreografici, vantano una sinistra nomea che li ha resi tanto rispettati quanto temuti. All’inizio degli anni ’80 pubblicano una serie di singoli ora molto rari e ricercati, prima di trovarsi costretti a sciogliersi nel 1982. “Fu un’escalation di eccessi e di trasgressioni, che fini per? con il minare seriamente la salute fisica e mentale di ogni singolo membro di questa band.” racconter? poi Steve Sylvester, da sempre anima e cuore del gruppo nella sua recente biografia “Il negromante del Rock”.. Riformatisi nella seconda met? del decennio, con il primo trittico di “full lenght” (“In Death Of Steve Sylvester”, “Black Mass” e “Heavy Demons”, pubblicati tra il 1988 e il 1991) i Death SS divengono la punta di diamante della scena metal italiana. A partire dal concept “Do What You Wilt” del 1997, dedicato all’opera dello studioso dell’occulto Aleister Crowley, il sound si ? modernizzato ma non ha perso nulla del sulfureo appeal che li caratterizza sin dagli inizi, limitandosi ad attualizzarsi in modo che il “verbo” del gruppo possa essere compreso anche da ascoltatori anagraficamente pi? giovani. Il nuovo millennio si apre con la pubblicazione di “Panic”, seguito da “Humanomalies” (ispirato al film “Freaks” del 1932) e “The 7th Seal”, album diversi tra di loro, tutti registrati negli USA, a testimonianza di una continua evoluzione e ricerca di nuove tecniche espressive da parte del gruppo. Lo scorso dicembre ha visto la luce il nuovo singolo “The Darkest Night” (in edizione limitata a 666 copie, subito esaurite) che ha fatto da preludio al nuovo disco, la cui pubblicazione ? avvenuta il 6 / 6 / 2013 (2+0+1+3= 6) riscuotendo un immediato successo di pubblico e di critica. La marcia trionfale delle Tenebre continua! Un’ultima postilla, di non poca importanza: la doppia S del nome non ha alcun risvolto politico o ideologico ma sono le semplici iniziali del leader della formazione, il “Vampiro” Steve Sylvester.”

www.deathss.com

 

Jager 90 (Germany)

Gli Jager 90 sono un duo musicale, proveniente da Rostock e formato da Thoralf Dietrich e Vigo Stahlmann, con profonde radici nel sound dei primi anni 80 tedesco, carico dell’EBM e della musica dei DAF di cui Thoralf è stato anche cantante nella loro incarnazione come DAF.Partei. Sono poche le apparizioni dal vivo in Italia (una a Roma nel 2009 l’altra a Napoli nel 2011) Jager90 è la piu’ bella sorpresa della nuova onda EBM che lentamente invade anche la nostra nazione… 

Clan Of Xyamox (Holland)

Storica band Olandese classe 1983 capitanata da Mr Ronny Moorings.

Inizialmente sotto contratto con 4ADRecords, etichetta che vanta la produzione di band come Bauhaus, Dead Can Dance e XMalDeutchland (tanto per citare i primi che saltano in mente), i Clan Of Xymox sono senza dubbio tra i gruppi piu’ famosi della scena DarkWave mondiale.

Tra le 25 pubblicazioni tra singoli EP e CD spicca senza ombra di dubbio l’album del 1989, -Twist of Shadows- il più grande successo commerciale della band che vendette circa 300.000 copie in tutto il mondo. Non hanno bisogno di altre presentazioni, sono senza dubbio tra le 4, forse 5 band che hanno dato vita alla sottocultura che in Italia chiamiamo “Dark”

 

I Bastille

Gruppo che ha origine nella mente creativa del cantante e compositore Dan Smith. Insieme al batterista Chris Wood, al bassista Will Farquarson e al tastierista Kyle Simmons, danno vita a una coesione vocale unica e a performance live strepitose. Sul palco i quattro ragazzi inglesi si interscambiano senza fatica, con armonia e sostanza e coinvolgendo gli spettatori. Le loro canzoni sono cariche di melodie pop accattivanti, nonostante la grande complessità e profondità. A rendere le loro performance speciali è proprio il divertimento che anima i Bastille e coinvolge gli spettatori 

Spreadin’ Fear

Il gruppo nasce nel marzo del 2006 dall’idea di creare una cover band metal, per puro divertimento.

Nei primi tempi vari elementi ruotano attorno al trio iniziale, nel ruolo di 2°chitarra e basso, mentre il gruppo prende una direzione sempre più decisa verso il thrash e l’heavy metal, ispirandosi ad Iron Maiden e Metallica. Dopo un breve periodo di assestamento, e dopo aver cambiato il proprio nome da I-Scream ad Handfast il gruppo trova costanza con un nuovo chitarrista ed insieme a lui, il gruppo, cambia il nome nell’attuale Spreadin’Fear (frutto dell’idea del batterista), appesantisce il proprio sound inglobando nel proprio repertorio sonorità più pesanti ispirate ai Pantera [RIP Dime] e si esibisce in numerose serate nei pub e manifestazioni Rock e Metal locali, riscuotendo un buon successo.

https://www.facebook.com/Spreadinfear

Fate Fool

Gruppo emergente nato nel 2010, ma che dopo tanti cambi di formazione sembra abbia raggiunto la maturità artistica per iniziare a fare le cose “sul serio” 

Hanno  un repertorio Rock, Hard Rock e Metal… 

La band vanta diversi live nei quali ha riscontrato un buon parere positivo da parte del pubblico… 

Of monsters and men

Un singolo pubblicato, Little Talks, e la loro vita è cambiata in poco più di un anno. Dopo aver conquistato le più importanti radio e tv dEuropa, America, Australia, etc, Little Talks ha conquistato anche lItalia. E arrivato ai primi posti delle classifiche italiane dei singoli più ascoltati in radio ed è diventato la colonna sonora dello spot di una delle compagnie telefoniche più pubblicizzate in tv.

Il loro album di debutto My head is an animal, pubblicato nel settembre scorso sarà ricordato tra gli album più venduti degli ultimi tempi!

Of Monsters and Men è unulteriore conferma di quanta energia lIslanda sia capace di esportare. Un luogo magico, dove nascono e prendono forma suoni e realtà che negli anni hanno catturato e incantato tutti noi.

Gli artisti provenienti da questisola sono stati capaci di convincere il resto del mondo.

 

Plantman

Paul Lester del The Guardian non ha esitato a definirli ‘making Field Mice sound like Modest Mouse’.

I Plantman nascono nel 2009, anno in cui Matt Randall, già leader e fondatore degli shoegazer Beatglider decide di riunire sotto la nuova ragione sociale musicisti come lui ‘in love with The Go Betweens, Durutti Column, mixtapes and trebly guitars’.

Il debutto arriva così nel 2010 con l’autoprodotto (CDR a tiratura limitata) “Closer to the snow”, un disco nel quale emergono chiare e distinte tutte le passioni musicali di Matt: oltre ai già citati Go-Betweens e Durutti Column, East River Pipe, Bill Fay, Sebadoh e Codeine.

Sebbene non si tratti di una diretta continuazione delle sonorità che caratterizzavano la precedente avventura Beatglider i PLANTMAN rimangono in territori musicali seducenti e sognanti: arrangiamenti delicati, semplici ma al contempo segnati da un songwriting potente e dallo spiccato senso melodico. Non ci sono fronzoli o espedienti da queste parti ma la sola ambizione di rendere la musica sincera onesta.

Tutto questo emerge con maggiore chiarezza e intensità nell’ultimo “’Whispering Trees” disco da amore al primo ascolto rilasciato pochi mesi fa.

I Plantman suoneranno in Italia per la prima volta nella seguente formazione: Matt Randall, Bryan Styles, Mark Steward, Stafford Glover.

The Guardian – New Band of The Day (December 2012): ‘They make The Field

Mice sound like Modest Mouse‘

 

Mojo: ‘Teeming with deftly plucked and delicately pitched melody

trails, ‘Whispering Trees’ stands worthy of its forebears‘ 4/5

 

Uncut: ‘English romanticism of the Nick Drake/Bill Fay school

occassionally ramped up to cosmic proportions‘ 7/10

 

Q: ‘Rich in melody…taking their stylistic cue from a less caustic

Go-Betweens‘

 

The Fly: ‘A warm injection of nostalgia‘

 

S4M: ‘The kind of music people grow beards for’ 8/10

 

The Sun: ‘Unerring gift for lovely melodies allied to heartfelt lyric

 

Sisters Cap

Sisters Cap

Il loro primo disco singolo, intitolato “Hey Ho’”, in uscita nei prossimi giorni con tanto di relativo videoclip.
Flo Flo e Ile Ile, meglio note come Sisters Cap, sono due sorelle che nel 2010 hanno dato vita ad un progetto basato sulla musica sperimentale, techno e minimal. Trasferitesi in Toscana dalla natia Puglia, hanno creato un proprio omonimo programma radiofonico che si rivolge agli addetti ai lavori e che in breve tempo le ha fatte conoscere in tutta Italia. Nel 2012 si sono avvicinate alla house e nel 2013 sono arrivati i primi djset importanti, in location quali Bussola in Versilia, il festival Magicland a Roma ed il Florida Beach Club in Argentario.

Daniele Spadaro
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Joe T Vannelli: House Forever

Joe T Vannelli (originale)

Dj, remixer, produttore, ideatore di one-night e tour in discoteca, conduttore radiofonico. Nonché autentico creatore della one-night Supalova, che si svolge sia d’estate che d’inverno nelle location più importanti, sia italiane che straniere. Due anni or sono ad Ibiza, lo scorso anno a Riccione e a Formentera. E da questa stagione ideatore di un nuovo concetto di discoteca: Beast Club, in scena con una serie di eventi speciali a Venezia.

Se nella dance si vuole identificare un personaggio poliedrico e trasversale per antonomasia, impossibile non pensare a Joe T Vannelli (www.joetvannelli.com) ed alla sua musica house ed al podcast del suo radio show “Slave To The Rhythm”, divenuto a più riprese il podcast italiano più scaricato in assoluto nella library di iTunes. Dal febbraio 2011 Sttr è tornato in radio, per la precisione su m2o, ogni sabato (dalle 7 alle 8 di sera). Sempre su m2o, ogni venerdì notte, Supalova va in diretta radiofonica dallo Shu di Milano. Sttr è altresì disponibile attraverso i più importanti social networks e diverse piattaforme musicali digitali, così come viene trasmesso da emittenti radiofoniche americane, europee ed africane. Sabato 17 maggio STTR ha raggiunto il prestigioso traguardo delle 450 puntate.

La musica dei suoi podcast è la stessa che Jtv suona nelle sue serate in giro per il mondo – soltanto negli ultimi anni si è esibito in Brasile, Giappone, Australia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Emirati Arabi, Messico, Irlanda, Bulgaria, Tunisia, Egitto, Germania, Austria e Spagna – e nella sua one-night Supalova, impostasi subito come one-night di assoluto riferimento nel panorama house mondiale.

Non a caso parliamo di un dj famosissimo sia in Italia che all’estero, capace in questi anni di esibirsi nelle migliori dancefloors del pianeta, da New York a Los Angeles, da Londra a Parigi, da Ibiza a Mikonos, da Miami a Sidney, da Dubai a Tokio, senza dimenticare Amsterdam, Oslo, Amburgo e party del calibro di Ministry of Sound, Soap, Renaissance, Cream e tanti altri ancora. Proverbiali ad esempio sono state le sue tournèe in Australia, con tappe al Seven di Melbourne e al Tank di Sidney ed in Brasile, con il suo djset protagonista assoluto dell’ Itaipava Festival di San Paolo. Negli Stati Uniti suona al Wall di Miami ed al Marquèe di New York.

Per quanto concerne le sue ultime novità discografiche, Vannelli è appena uscito con i suoi nuovi singoli, così come ha appena firmato le compilation “Supalova” e “Slave To The Rhythm”. Il suo ultimo album si intitola “Doctor House”, ideale seguito del suo primo album “Who fucked the dj?”. La scorsa estate è uscito il volume “Supalova Forever” della collana Supalova Compilation, che ha battuto ogni un record di categoria. Produzioni che si sono rivelate l’ ennesimo successo sia di critica che di pubblico. Tra le sue ultimissime novità, la sua traccia Hot Since 82 and Joe T Vannelli featuring Csilla “The End”, già Essential New Tune per Pete Tong ed il suo programma Essential Selection (Bbc Radio One) ed i remix per Cher.

Alla superba attività di dj, del resto Vannelli affianca da anni quella di remixer e produttore discografico. Tra i suoi remix top, si evidenziano quelli per autentici mostri sacri quali David Guetta, Loleatta Holloway, Mark Knight, Erick Morillo, David Morales, Danny Tenaglia, Little Louie Vega, senza dimenticare Ginuwine ft. Timbaland & Miss Elliot. Lavori che arricchiscono un roster che vede presenti i nomi di Giorgio Moroder, Bohannon, Thelma Houston, Space 2000, Bobby Brown, Mark Morrison, Eartha Kitt. Come produttore, nella sua scuderia spiccano i nomi di Robert Miles, Spiller, Pink Coffee, Justine Mattera, Csilla, Helen&Terry, Hotel Buena Vida. Che altro aggiungere? Della sua voce da doppiatore che ha prestato a spot per marchi quali Smart, Lotto, Fiat, Parmalat? Del suo essere testimonial per Burn, Mtv, Camel Yamaha, Axe, Robe di Kappa, Levi’s, World Dj Fund? Del premio alla carriera ricevuto ai Dj Awards al Pacha di Ibiza, gli oscar mondiali della musica dance?

Non resta che seguirlo e ascoltarlo nelle sue serate, nelle sue compilation, nei suoi podcast, sempre all’ insegna del suo conclamato slogan “House Forever”.

“La musica è l’unica arte che ti fa muovere” (Joe T Vannelli)

 

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Hollis Brown

Hollis Brown
L’unica data piemontese del tour europeo degli Hollis Brown, il gruppo newyorkese rivelazione dello psychedelic-blues“

Il loro suono è vivo oggi come lo sarebbe stato nel 1966 e come lo sarà tra 40 anni”, scrive di loro la rivista rock americana Spin.

Una band scesa da NYC a Nashville alla ricerca delle “radici”.

Hollis Brown, il gruppo rivelazione newyorkese che con l’album d’esordio “Ride on a train” (pubblicato nel marzo del 2013) ha raccolto critiche entusiastiche di riviste come Rolling Stone, Spin, American Songwriter e molte altre.

Originari del Queens, il quintetto (Mike Montali, Jonathan Bonilla, Dillon Devito, Andrew Zehnal, Adam Bock) si è formato nel 2009 approdando nel 2012, grazie a un lungo tour e a un demo autoprodotto, all’etichetta Alive Natural Sound.

Con un suono e un songwriting profondamente influenzati dalle reminiscenze “roots”, gli HB appartengono a quel novero di gruppi che è difficile catalogare all’interno di un genere, proprio a causa della natura composita del suono e dell’ispirazione. Blues, country, rock, rockabilly, power pop sono solo alcuni degli eco che si possono afferrare tra le note di questa band, le cui cifre espressive principali rimangono però la freschezza e la spontaneità: “ Il loro suono è vivo oggi come lo sarebbe stato nel 1966 e come lo sarà tra 40 anni”, ha scritto non a caso di loro la rivista rock americana “Spin”.

Un retaggio, o forse la scaturigine, del “pellegrinaggio” che nel 2012 il gruppo compì facendo un lungo viaggio da New York a Nashville per ritrovare il suono “vero”. E a seguito del quale i cinque amici rimasero per due settimane accampati nell’ufficio del produttore Adam Landry, a “ritrovare se stessi”. Fu lì che, su un nastro analogico, registrarono la raccolta di canzoni che avrebbero dato vita all’acclamato EP “ Nothing & The Famous No One” e poi al primo album ufficiale.
Definiti anche “un gruppo di rock classico che suona in uno NY state of mind”, gli Hollis Brown sono tra le band più eccitanti e “vere” uscite allo scoperto dal grande universo musicale americano.

Stefano di Miceli

Stefano di Miceli,  è un cultore indiscusso del vinile, che tutt’ora utilizza e supporta, sempre proteso alla ricerca del mix perfetto. Le sue radici musicali lo
hanno portato a suonare house, funk, tech-house insieme a minimal e techno, in modo da offrire in ogni set la miglior selezione musicale possibile, a prescindere da definizioni
astratte e schematismi troppo rigorosi.

Piero Bassini Trio

Piero Bassini Trio

Piero Bassini piano
Giorgio Moresu contrabbasso
Luca Mezzadri batteria

Nato nel 1953 a Codogno, dove risiede, Piero Bassini si è avvicinato alla musica molto giovane suonando prima al chitarra, poi l’organo e successivamente il pianoforte. Ha iniziato l’attività professionale in gruppi di musica leggera all’età di 16 anni e successivamente in un gruppo di rock progressivo che si chiamava Rockys Fili che si esibiva come supporter degli Area negli anni ’70.

Dopo il servizio militare ed aver approfondito la tecnica del pianoforte con insegnanti privati si è dedicato esclusivamente al jazz esordendo in un memorabile concerto, per piano solo, all’Università Statale di Milano nella seconda metà degli anni ’70 nella sezione dedicata ai nuovi talenti suscitando l’entusiasmo del pubblico e della critica per la tecnica e lo spessore della sua musica.

Dopo il brillante esordio si è esibito nei maggiori festival del jazz italiani e in particolare ad Umbria Jazz in solo e quartetto (con Prina, Bozza e Grechi), Bergamo, Lovere, La Spezia, Ivrea, etc..

Agli inizi degli anni ’80 assieme ad Attlio Zanchi e Giampiero Prina fonda l’Open Form Trio che è stato per alcuni anni un gruppo di punta del jazz italiano con un repertorio ed un empatia fra i musicisti di grande spessore e finezza e che hanno portato l’allora direttore di Swing Journal International a definire l’Open Form Trio come un gruppo che “swinga con una rara intensità” e lodando il livello compositivo ed il pathos delle composizioni di Piero Bassini per il loro potere evocativo e capacità di farsi ascoltare.

Il gruppo registra un Lp dal titolo Old Memories che ebbe un notevole riscontro di pubblico e di critica.

Nella primavera dell’83, dopo una tre giorni con Bobby Watson alle Scimmie di Milano, il gruppo viene richiesto dallo stesso Watson per registrare in studio il celebre “Appointment in Milano” – uno dei best sellers del catalogo Red Records, considerato dal Sunday Times come il miglior disco dell’anno – e “Round Trip” che ebbero un grande riscontro sulla stampa internazionale a cominciare dalla prestigiosa Billboard dove Peter Keepnews, figlio di Orrin Keepnews uno dei grandi produttori della storia del Jazz con le etichette Riverside e Landmark, sottolineava il livello del gruppo e il grande talento di Piero Bassini come solista e accompagnatore. (click per foto)

Sempre in quegli anni Piero Bassini registra in quartetto per la Red Records “In The Shadows”, il titolo allude ad una pesante crisi depressiva di cui è stato vittima in quegli anni, con Michele Bozza al sax tenore, Giampiero Prina alla batteria, Gianni Grechi al basso e Luis Agudo alle percussioni.

Nella seconda metà degli anni 80 e nel 95 Piero Bassini registra per la Red Records due Cd in trio: Nostalgia con Furio DiCastri e Giampiero Prina ed Intensity con Luca Garlaschelli e Massimo Pintori. I due Cd hanno in ottimo esito e in particolare Nostalgia è uno dei best sellers del catalogo di jazz italiano della Red Records con oltre 4.000 copie vendute confermando l’alto potere comunicativo e la capacità di coinvolgere l’ascoltatore sul piano emozionale.

Piero Bassini si è dedicato negli ultimi 15 anni prevalentemente all’insegnamento ed allo studio diradando considerevolmente l’attività concertistica e nei club e registrando di tanto in tanto per la Splasc(h).

 

Diamond Beast

Diamond Beast

Diamond Beast (a project born in 2008) represent the first and the only “all female” European tribute to the most famous heavy metal band: Iron Maiden. After some changes the actual line-up is on stage from october 2011. Thanks to the solid live experience that brings the girls to play all over Italy in a lot of rock clubs and festivals, Diamond Beast are able to make a unique live show, linking entertainment and adrenaline without missing technical or musical aspects. In 2010 the girls played at Women in Rock Festival in Holland and they came there again in 2011 for a mini-tour. Diamond Beast played also at GNZ Festival in Slovenia (july 2011) and at “Maiden Day” in “Rock n’ Roll Arena” in Italy (may 2012).

Le Diamond Beast , progetto nato nel 2008, rappresentano il primo ed unico tributo europeo interamente femminile al più celebre gruppo della scena heavy metal: gli Iron Maiden. Dopo vari cambi di formazione l’attuale line up è attiva dall’ottobre 2011. Grazie all’ormai solida esperienza live iniziata nel 2009 e maturata in giro per l’Italia nei più svariati rock clubs e a feste e motoraduni, le cinque ragazze sono in grado di offrire uno show davvero unico nel suo genere, unendo divertimento e adrenalina senza trascurare minimamente l’aspetto tecnico/musicale. Nel 2010 hanno partecipato al Women in Rock Festival in Olanda e ci sono tornate nel 2011 per un mini-tour di 3 date. Nel 2011 hanno partecipato al GNZ Festival in Slovenia e nel 2012 al Maiden Day alla Rock n’ Roll Arena a Romagnano Sesia.

INFO:
diamond.beast@yahoo.it

FACEBOOK FANS PAGE:
http://www.facebook.com/DIAMONDBEAST

YOUTUBE:
http://www.youtube.com/diamondbeast1

BOOKING FOR ITALY:
Stars Garden – http://www.starsgarden.it/
Tel. 338/4020320 ( Roberto )
info@starsgarden.it

BOOKING FOR EUROPE OR OTHER COUNTRIES:
Suondflower – http://www.soundflower.it/
Tel. +39 347/6650950 ( Stefano )
Info@soundflower.it

Estill VoiceCraft E.V.T.

Estill VoiceCraft E.V.T. con Figure Obbligatorie è il risultato di oltre venticinque anni di studi condotti dalla ricercatrice, cantante e insegnante americana Jo Estill. Si tratta di una tecnica vocale che prescinde da qualsiasi valutazione estetica o stilistica. Tutti i generi, dall’Opera al Musical, dal Jazz al Pop-Rock possono essere accessibili e sperimentabili in egual modo.
Estill VoiceCraft E.V.T. promuove la conoscenza della fisiologia per giungere ad un controllo cosciente del lavoro muscolare connesso all’emissione sonora, sviluppando così una vera padronanza e sicurezza nell’espressione di tutte le qualità vocali. Suddivide l’approccio allo studio dell’emissione sonora in tre livelli: controllo indipendente delle parti fondamentali del meccanismo vocale; le qualità fondamentali della voce: problemi, soluzioni, vantaggi e rischi di ciascuna; gestione indipendente di ciascuna struttura: tutte le loro possibili combinazioni, individuazione delle molteplici qualità vocali, loro gestione e riproduzione.

Stefania Patanè

Stefania Patanè

Di origine catanese, si è formata attraverso lo studio del jazz e della bossa nova e ha sviluppato nel tempo uno stile personale nell’intento di coniugare il background della tradizione jazz a forme più moderne di linguaggio ed espressione vocale.
Artisticamente legata al jazz, tanto nello stile vocale quanto nella scrittura, realizza diverse formazioni in qualità di leader e registra nel 2012 il primo disco a suo nome, dal titolo “EVEN NOT 4”, in qualità di cantante, compositrice e arrangiatrice. I musicisti coinvolti sono Luca Mannutza, che collabora agli arrangiamenti, Paolo Recchia, Daniele Sorrentino, Nicola Angelucci e Bob Stoloff (special guest).Il disco viene pubblicato dall’etichetta Wide Sound nel marzo 2013.
Alla fine del 2012 si trasferisce a Roma, dove avvia diverse collaborazioni con musicisti della scena jazzistica romana e nazionale.
Da quasi quindici anni svolge un’intensa attività didattica come docente di canto jazz e moderno ed esperta di tecnica vocale, avendo acquisito un notevole bagaglio di competenze interdisciplinari riguardo lo studio della voce artistica.
Si laurea in Medicina e Chirurgia col massimo dei voti nel 1998, quindi coniuga successivamente le conoscenze acquisite in ambito artistico e foniatrico attraverso lo studio dell’Estill Voicecraft (metodo scientifico per l’addestramento vocale messo a punto da Jo Estill, cantante e ricercatrice americana), sotto la guida dell’insegnante CCI (Certified Course Instructor) Elisa Turlà, fino a conseguire la licenza internazionale per l’insegnamento CMT (Certified Master Teacher). Negli anni seguenti assiste diverse volte la Turlà nell’ambito di corsi Estill Voicecraft e si impegna nella diffusione del metodo in ambito siciliano.
Come docente di canto jazz presta servizo presso il Conservatorio Francesco Cilea (Reggio Calabria) e tiene corsi presso Artidee e iMusic School (Roma), CESM (Catania), e ha collaborato per diversi anni con Palermo Jazz. Prende parte, in qualità di insegnante, a diversi workshop di tecnica vocale e di canto jazz (Corsi Estill Voicecraft, Summer Jazz, Piazza Jazz). Assiste e traduce frequentemente Bob Stoloff in occasione di vari seminari svolti in Italia dal didatta americano. Assiste e traduce inoltre Norma Winstone, Kurt Elling, Joey Blake e Michele Hendrics nel corso di vari workshop e festival jazz.
Dal punto di vista didattico sviluppa da alcuni anni un metodo di training volto alla coniugazione della tecnica vocale con esercizi di improvvisazione jazz, che applica con gli allievi nell’ambito di laboratori specialistici.
Nel corso della sua formazione partecipa a diversi seminari con Norma Winstone, Maria Pia De Vito e Bob Stoloff. Nel 2010 consegue il Diploma Accademico di II livello in Musica Jazz con il massimo dei voti presso il Conservatorio Arcangelo Corelli di Messina. Studia improvvisazione con Andrea Beneventano, con cui collabora nell’ambito di varie formazioni in trio e in quartetto.
Website: www.stefaniapatane.com

Furor Gallico – Folk/Celtic Metal

Furor Gallico – Folk/Celtic Metal

Furor Gallico e’ la descrizione che gli antichi Romani davano dello stato di bramosia del sangue dei guerrieri celti, pronti ad attaccare in battaglia per difendere il proprio popolo e le proprie terre…. noi siamo i bardi che raccontano leggende e suggestioni ormai perdute del mondo celtico, che rivivono attraverso il nostro folk metal!

La musica alterna passaggi metal con voce in growl e scream a parti melodiche con arpa, violino, whistles e bouzouki. la band si forma nel 2007 da un’idea di Melissa (basso), Ste (chitarra) e Becky (arpa celtica). I tre iniziano a reclutare gli altri componenti incontrando subito Pagan (voce) e Marco (batteria).

Dopo aver composto i primi pezzi si sente la necessita’ di ampliare la formazione aggiungendo una seconda chitarra (Oldhan) e un violino (Laura). Con questa formazione la band inizia un’intensa attivita’ live e durante il suo percorso incontra anche il polistrumentista Merogaisus che entra nelle file con whistles, bouzouki e cornamuse. La band e’ al completo e pronta per registrare il suo primo demo ‘390 b.c. – The Glorious Dawn’ nel 2008.

Poco dopo l’uscita del demo, Melissa decide di lasciare la band per coltivare altri progetti personali e Mac entra al suo posto. Il demo aiuta molto i Furor Gallico a farsi conoscere e nel corso di un annetto la band cresce molto a livello professionale e a fine 2009 Marco e’ costretto a lasciare i Furor Gallico per impegni universitari, ma subito si inserisce Simo e la band e’ pronta per incidere il primo full-lenght Furor Gallico che vede la luce nel Giugno 2010.

A distanza di 10 mesi dall’uscita dell’album, totalmente autoprodotto e autodistribuito, i Furor Gallico firmano il loro primo contratto discografico con Massacre Records.

http://www.furorgallico.it/index.html

Mechanix Tributo a Megadeth

Mechanix Tributo a Megadeth

-Raffaele Pretto : Vocals/Guitar

-Marco Manente: Guitar/Back Vocals
-: Bass/Back Vocals
-Fabio Leperdi : Drums
Era una calda ed afosa serata dell’estate 2004 quando il buon Marco si recò ad un moto raduno dove suonavano i Nitroxyde, il cui chitarrista di nome Raffa gli parve in visione come l’Arcangelo Gabriele.

“A te piace Mustaine” lo incalzò a fine concerto con fare sospetto “si vede, e gli assomigli anche… sai anche cantare per caso?… sai, perchè il mio chitarrista preferito è Marty Fiedman…”

Alla fine gli diede il numero di telefono nel caso gli fosse venuta la curiosità di provare.
In realtà poi non se ne fece niente per molti mesi, tanto che quando Raffa chiamò Marco ci volle un po’ per ricostruire l’episodio.

Comunque alla fine i nostri eroi si trovarono a casa di Marco con due chitarre e 8 birre e suonarono (cito testualmente) “le prime due di countdown e le prime due di rust in peace”.

Quella sera capirono subito che si poteva fare finalmente un tributo serio ai loro eroi, i Megadeth!

Raffa si è portato in dote dai Nitroxyde il buon Thomas, bassista di rara solidità e precisione, mentre il buon Paffuto (Fabio) ricopre il ruolo di batterista dopo i trascorsi dal sapore megadethiano nei Driftingmines… sempre con Marco.

Ed eccoci qua dunque: questa band parte da lontano, musicisti e fans D.O.C. dei Megadeth riuniti per una curiosa congiunzione astrale a fare ufficialmente quello che in realta’ facevano gia’ da sempre… suonare sopra i dischi di DAVE & CO.!!

Signore e signori, qui c’è l’essenza di ciò che tutte le tribute bands dovrebbero essere: FANS AL SERVIZIO DEI FANS!

Fiore all’occhiello è l’assoluta attenzione e precisione nella divisione delle parti di chitarra, vera particolarità del gruppo, supportata dal lavoro potente e preciso della sezione ritmica.

La band propone un repertorio che copre quasi tutta la carriera del combo americano, con particolare enfasi ai capolavori indiscussi del Thrash come Rust in Peace, So Far…, Peace Sells, Countdown to Extinction.

Alex Carreri

Alex Carreri
Alex Carreri, bassista, contrabbassista, presenta il suo nuovo album “Don’t you worry ‘bout a thing” pubblicato da Ultrasound Records; un progetto in cui rivisita in chiave jazz i classici del pop, soul e rock internazionale. Dopo la pubblicazione degli album “Chemical blend” – Videoradio 2006 e “2nd street” (con i Groovin’action) – Music Center 2009, Alex Carreri con questo nuovo lavoro discografico ha selezionato brani di gruppi e solisti celebri come: Deep Purple, Eagles, Steve Wonder, Sade, Jimi Hendrix, Beatles, Animals, riproponendoli con un sound fresco e contemporaneo, caratterizzato da arrangiamenti originali. La band, arricchita dalla presenza del batterista Maxx Furian, musicista affermato nel panorama nazionale, usa un linguaggio jazz moderno sintesi di varie culture musicali e tendenze stilistiche.

 

Alessandro Bertozzi

Alessandro Bertozzi

Il suo primo disco è Big city dreamer (1998), registrato in Italia con la collaborazione di Alberto Tafuri, Lorenzo Poli, Enrico Zirilli, Franco Cristaldi e Alberto Venturini.

Sempre alla ricerca di nuove collaborazioni, si accosta al panorama musicale latino-americano studiando con Paquito D’Rivera.

Nasce a New York Talkin’back (2003), il suo secondo progetto discografico, che vede la presenza di importanti ospiti americani come Bob James e Hiram Bullock. L’album presenta due brani vocali interpretati da Paola Folli; il brano Eyes è realizzato a Los Angeles con la produzione di Joe Vannelli, pianista e arrangiatore. Dal disco prende il via il Talkin’back Tour (dal 2004 al 2007), che porta Alessandro Bertozzi sul palco del Blue Note a New York.

Crystals(2009) rappresenta la naturale evoluzione dell’artista: nel disco Alessandro duetta con alcuni grandi della musica internazionale tra i quali John Patitucci, Andrea Braido, Randy Brecker e Hiram Bullock, prematuramente scomparso il 25 luglio 2008, che è interprete dell’unico brano cantato del disco. L’anteprima di Crystals si è svolta a Berlino in occasione del JazzKomm 2010.http://www.alessandrobertozzi.it/